Compie 60 anni l’Avis di Pieve di Soligo e Refrontolo. Il gruppo dei donatori pievigini e refrontolesi è stato fondato nel 1959 (nella foto sotto l’intervento del senatore Francesco Fabbri durante la cerimonia di fondazione), per volontà del dottor Italo Fantin, primario dell’ospedale che aveva sede in via Luigi Lubin, una necessità nata per non dover essere più costretti a reperire le sacche di sangue dagli ospedali di Conegliano e Treviso.
Oggi sono circa 370 i donatori iscritti, che nell’anno trascorso hanno garantito un fabbisogno di sangue fondamentale per il funzionamento della nostra sanità. Tra passato e futuro, ha fatto visita alla redazione di Qdpnews.it la presidente Mara Miraval (nella foto in alto), per stilare un bilancio dopo questi primi 60 anni in vista delle festa in programma per domenica 19 maggio.
Sessant’anni sono tanti: cosa rappresenta per voi questo traguardo?
Sicuramente rappresenta l’occasione per festeggiare tutto ciò che è stato fatto finora, ma al contempo vuole essere anche un momento per riflettere sul futuro e su tutto quello che c’è ancora da fare. E’ proprio in quest’ottica che domenica verranno presentati i lavori svolti dagli studenti delle seconde medie dell’istituto Giuseppe Toniolo e del collegio Balbi Valier, come messaggio per ricordare quanto sia importante coinvolgere anche i giovani.
Quanto è importante donare il sangue?
La donazione è una vera opportunità e rappresenta moltissimi vantaggi. Chi dona è controllato periodicamente e ha accesso a delle analisi gratuite. Per legge, inoltre, al lavoratore che si assenta per donare dev’essere retribuita la giornata. Oggigiorno diamo per scontato che quando andiamo in ospedale ci sia una sacca di sangue pronta a disposizione, ma non è così. C’è stato un caso qualche tempo di fa, ad esempio, di un ospedale che ha dovuto sospendere le operazioni per la mancanza di sacche ematiche.
Come fare ad avvicinare le nuove generazioni?
Cerchiamo di essere sempre presenti nelle scuole e nella comunità insieme alle altre associazioni, in tanti progetti diversi. Uno dei grandi problemi, tuttavia, è l’assenteismo: in tanti fanno l’idoneità, magari la prima donazione e poi spariscono e non si fanno più vedere. L’età media è tra i trenta e i cinquant’anni ed effettivamente si potrebbe fare qualcosa in più. La generazione di 60 anni fa, forse perché aveva visto la guerra, era molto più consapevole dell’importanza che rappresenta il gesto del donare.
A breve il centro per le donazioni del Bon Bozzolla di Soligo chiuderà per lavori, dove vi sposterete voi e gli altri gruppi di Avis che utilizzano la sede?
A fine mese dovremmo spostarci, ma le donazioni proseguiranno normalmente fino a quel momento. Ora siamo in attesa di confrontarci per capire dove andremo, dato che sono cinque le sezioni Avis che si appoggiano a Soligo.
Quali sono i suoi ricordi più belli come presidente e donatrice?
Come presidente l’assemblea provinciale del 2017 che si è tenuta qui a Pieve di Soligo, al teatro Careni. Poi tantissimi altri ricordi legati al fatto che siamo un bel gruppo omogeneo e molto affiatato. La nostra sezione è una delle poche che riunisce due paesi interi, mentre in altri Comuni ce sono più di una. Dal 1996 siamo anche gemellati con l’Avis di San Salvatore Monferrato (nella foto sotto, durante una visita), in provincia di Alessandria, grazie ai fratelli Pancot di Refrontolo, emigrati in Piemonte nel Dopoguerra, grazie ai quali è stato possibile costruire questo bel legame che dura ancora ai giorni nostri.
Domani, sabato 18 maggio dalle ore 8 alle 10.45, potranno recarsi al Bon Bozzolla di Soligo per esguire le analisi di idoneità tutti coloro intenzionati a diventare nuovi donatori. Si raccomanda di presentarsi a digiuno e di portare con sé carta d’identità e tessera sanitaria.
Domenica 19 maggio, invece, le celebrazioni inizieranno con il ritrovo alle ore 9.30 fuori il sagrato del duomo. Alle 10 si terrà la messa e poi, alle 11, la cerimonia di celebrazione per i 60 anni all’auditorium Battistella Moccia di piazza Vittorio Emanuele II.
Per ulteriori informazioni è possibile visitare la pagina Facebook Avis Pieve di Soligo & Refrontolo.
(Intervista a cura di Edoardo Munari © Qdpnews.it).
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