Si sono svolti nelle giornate di mercoledì 2 e giovedì 3 dicembre i primi incontri del progetto “Semi di Lampedusa” per gli studenti dell’Isiss “Marco Casagrande” di Pieve di Soligo, che ha visto coinvolte già cinque classi.
I meeting, rigorosamente online, sono promossi dal “Comitato 3 ottobre”, organizzazione senza scopo di lucro che ha l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi dell’immigrazione, dell’integrazione e dell’accoglienza attraverso il dialogo, in primis con gli studenti.
Essa prende il nome dalla data del tragico naufragio di un peschereccio, avvenuto nel 2013, al largo delle coste di Lampedusa, in cui persero la vita 368 migranti. Il 3 ottobre è diventata dunque una data simbolica per ricordare le migliaia di persone che troppo frequentemente muoiono annegate nelle acque del Mare Nostrum, in cui vengono trascinate tra i flutti le vite di coloro che cercano una speranza di un futuro nell’Europa, meta tanto desiderata per una vita migliore.
L’istituto “Marco Casagrande” è ormai da molti anni tra le scuole italiane che aderiscono alle iniziative del “Comitato 3 ottobre”. Recente è tra l’altro la partecipazione di una rappresentanza della scuola superiore pievigina alla “Giornata della Memoria e dell’Accoglienza” a Lampedusa (qui l’articolo).
È stata proprio la testimonianza di quel terribile naufragio il tema centrale dei recenti incontri online con gli studenti, dal titolo “Il viaggio, il mare e il percorso sanitario”: Rosa Leonardi, psicologa, Alessandra Milazzo, tra i medici che hanno prestato soccorso in quel giorno, Attilio Dello Vicario, del Cisom (Corpo Italiano di Soccorso Ordine di Malta), Ayoub Moussaid, per il comitato organizzatore, hanno prestato le loro voci per raccontare i particolari di quella tragica vicenda.
La chiamata improvvisa durante la notte, il peschereccio completamente rovesciato, l’immagine dei corpi che riaffioravano in superficie, le grida di richiamo da parte dei soccorritori, a cui poche erano però le risposte: momenti strazianti che nessuno mai scorderà, in particolare proprio i relatori che li hanno vissuti e hanno cercato di raccontare con autenticità ai giovani del Casagrande.
Molto partecipata e caratterizzata da vivissima emozione la risposta degli studenti dell’istituto pievigino.
“È stato davvero un incontro formativo che ci ha aiutato a comprendere il dramma vissuto in prima persona da coloro che affrontano il mare alla ricerca disperata di una vita migliore” commenta una studentessa di classe terza.
“Ci si commuove nel profondo nell’ascoltare la storia vera di quel giorno – aggiunge -. Troppo spesso le vicende patite in mare da questi migranti, che già in precedenza hanno affrontato prove terribili nei loro Paesi di origine, finiscono per perdersi nel silenzio ed essere dimenticate”.
L’incontro, dunque, si è rivelato una significativa opportunità di formazione e di sensibilizzazione per i giovani studenti del territorio, e l’istituto Casagrande ha confermato il suo percorso di attenzione alle pagine drammatiche dei nostri giorni, nel segno della memoria e della solidarietà.
Prossimo appuntamento: venerdì 11 dicembre sarà il turno di altre classi quinte del “Marco Casagrande”, che incontreranno, sempre online, i quattro testimoni de “I Semi di Lampedusa”.
(Fonte: Beatrice Zabotti © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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