Domani, mercoledì 2 ottobre 2019, il tribunale del Riesame deciderà se Omar Faruk dovrà finire in carcere, come chiesto dalla procura, o se è sufficiente la misura cautelare del divieto di dimora a Pieve di Soligo.
A presentare appello al tribunale veneziano è stato il sostituto procuratore Massimo Zampicinini che per il 36enne imam bengalese aveva chiesto un’ordinanza di custodia cautelare in carcere con le accuse di maltrattamenti aggravati e violenza privata nei confronti di circa 50 bambini che frequentavano la scuola coranica del Centro Islamico di Pieve di Soligo.
A carico dell’uomo ci sono i video, registrati da una telecamera nascosta piazzata dai carabinieri nella scuola coranica di via Gaetano Schiratti. Il gip Zulian, però, pur riconoscendo che i bambini erano “vittime di violenze fisiche e costretti a subire un clima tormentoso durante le lezioni” e che il 36enne aveva “maneschi metodi educativi” aveva respinto la sua richiesta ritenendo sufficiente allontanarlo dalla scuola e dalla comunità bengalese di Pieve di Soligo.
Per questo Omar, difeso dall’avvocato Roberto Baglioni, si è trasferito insieme alla moglie e ai tre figli in provincia di Pordenone, dove attende la decisione del Riesame. “Domani chiederemo il rigetto dell’appello – ha spiegato l’avvocato Roberto Baglioni – se dovesse essere accolto, invece, il mio assistito rischia la custodia cautelare in carcere”.
Intanto, a Padova la Digos ha arrestato un altro imam, un 23enne anche lui bengalese, accusato di maltrattamenti nei confronti dei piccoli della sua scuola coranica. Pur essendo domiciliato a Padova, il 23enne risulta residente proprio a Pieve di Soligo.
(Fonte: Redazione Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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