Dopo l’incubo della pandemia, Pieve di Soligo riparte con speranza e ottimismo per il futuro mettendo al centro la sua comunità che oggi, domenica 26 settembre 2021, ha partecipato in presenza, nel rispetto delle norme anti-Covid, alla cerimonia inaugurale di Palazzo Vaccari, nuova sede municipale della città.
Grande l’emozione del sindaco Stefano Soldan, della giunta e del consiglio comunale insieme alle numerose associazioni, alle autorità civili, militari e religiose e ai cittadini presenti questa mattina in piazza Vittorio Emanuele II, in duomo, al Monumento ai Caduti, al Polo del Gusto e in piazza Caduti nei Lager dove si sono svolti i vari momenti della festa dei pievigini.


Oltre alle autorità cittadine erano presenti il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, l’assessore regionale Federico Caner, il prefetto di Treviso, Maria Rosaria Laganà, il consigliere regionale Alberto Villanova, la senatrice Sonia Fregolent, il consigliere provinciale Marianella Tormena, il cardinale Beniamino Stella, il parroco monsignor Giuseppe Nadal e diverse autorità militari della Provincia di Treviso oltre a molti sindaci e amministratori pubblici delle comunità vicine, senza dimenticare i dipendenti del Comune di Pieve di Soligo e i rappresentanti delle ditte che hanno lavorato al progetto del nuovo municipio.
Partito alle 9.30 da piazza Vittorio Emanuele II, il corteo, formato da autorità e semplici cittadini, oltre ai musicisti dell’Associazione Filarmonica di Pieve di Soligo, si è spostato al Monumento ai Caduti e poi in Duomo per la Santa messa.


Successivamente il gruppo si è trasferito in piazza Vittorio Emanuele II per i saluti istituzionali e gli interventi delle autorità, preceduti dall’Inno d’Italia, cantato dagli alunni dell’Istituto Comprensivo di Pieve di Soligo e del Collegio Balbi Valier, e dal sorvolo degli storici aerei della “Collezione Jonathan” di Nervesa della Battaglia.


“In questo spazio – ha dichiarato il sindaco Soldan – si sono succedute le vite e le operosità di tanti pievesani e da 145 anni spicca la preziosa presenza dell’edificio opera dell’architetto ingegnere civile Ferdinando Chisini, inaugurato il 26 dicembre del 1876 dall’allora sindaco Cavalier Antonio Schiratti e dal Soprintendente Scolastico Nobile Conte Cavalier Balbi Valier Marco Giulio. Per tutti noi non è solo parte viva e quotidiana ma rappresenta la memoria, legato com’è alla sua funzione di scuola. In questo palazzo generazioni di studenti sono cresciute e si sono formate sino alla chiusura e all’abbandono avvenuto qualche decennio fa”.
“Oggi gli anni dell’oblio terminano e con orgoglio siamo qui per restituire alla cittadinanza questo edificio nella disponibilità di tutti e grazie al lavoro di molti – conclude – In questi sette anni di mandato le amministrazioni comunali che ho avuto l’onore di presiedere hanno lavorato alacremente per riportare alla vita questo edificio e i suoi spazi esterni. Ritengo quindi doveroso, in prima istanza, ringraziare i consiglieri e gli assessori che, pur nell’alternanza, oggi hanno il merito e la gioia di condividere con noi questo momento. Un particolare encomio lo riservo all’assessore e geologo Giuseppe Negri per la pazienza che mi ha riservato e la tenacia nel proseguire nell’incarico affidatogli”.
Sono stati tanti i ringraziamenti del sindaco a tutti i pievigini che, ora come in passato, hanno contribuito a rendere grande questa comunità che vanta molte personalità illustri che, con le loro attività, hanno onorato Pieve di Soligo.


“Palazzo Vaccari ha fatto la storia di questa bellissima città – ha affermato il ministro D’Incà – Cento anni prima di me, io sono nato nel 1976, è stato inaugurato questo edificio. Cosa ha visto in questo periodo così lungo? Ha visto l’Unità d’Italia, un Paese giovane e fragile che andava a costituirsi da tante piccole realtà che nella nostra Italia erano presenti prima. Ma non solo: ha affrontato la Prima Guerra Mondiale, la Seconda Guerra Mondiale e la grande rinascita, gli anni Cinquanta e Sessanta. Ha visto costruire attorno a sé quell’industria forte e potente che ci ha permesso oggi di essere qui e di dire che il Veneto è un locomotore d’Europa, non soltanto d’Italia”.
Durante la cerimonia è stata conferita la cittadinanza onoraria di Pieve di Soligo all’artista tedesco Ulrich Erben, da anni legato alla comunità pievigina, che ha donato alla città due opere che si trovano all’ingresso del municipio.


Alle 12 il cardinale Stella ha benedetto la residenza municipale, ricordando gli anni da alunno della scuola elementare ospitata nello stesso edificio, prima dell’ingresso del pubblico in Palazzo Vaccari per ammirare le varie stanze e la sala consiliare, impreziosita dall’opera dell’artista Federico Lucchetta.
La festa è proseguita al Polo del Gusto e nel cortile che si trova alle spalle di Palazzo Vaccari dove è stato allestito un ricco rinfresco, mentre in piazza Caduti nei Lager i pievigini hanno potuto gustare lo Spiedo d’Alta Marca cucinato dalla Pro Loco di Pieve di Soligo.


Grande l’impegno della Polizia locale, della Protezione civile, del Gruppo Alpini di Pieve di Soligo, degli Artiglieri, della Pro Loco e dei volontari delle altre associazioni che hanno dato un contributo fattivo nell’organizzazione dell’evento.
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