Pieve di Soligo, oggi l’ultimo saluto a Pasquale Ruffo. Zorzi (Pd): “La sua scomparsa addolora tutta la comunità del centrosinistra trevigiano”

Alle ore 15 di oggi verrà celebrato in Duomo a Pieve di Soligo il funerale di Pasquale Ruffo, mancato all’affetto dei suoi cari lo scorso martedì 7 dicembre all’età di 89 anni.

L’uomo, protagonista dell’attivismo politico negli anni Ottanta e Novanta nel Quartier del Piave, ha lasciato la moglie Giuseppina, i figli Mauro, Alessandra, Edilberta e Nicolay, il fratello Dino e gli adorati nipoti Elia, Giulia, Luca, Giordano, Orlando e la piccola Sofia.

In questi giorni in tanti hanno ricordato il suo passato da militante del Partito Comunista Italiano e di responsabile dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia in provincia di Treviso.

Sono diversi i messaggi di vicinanza ai familiari in questo momento di dolore, come quello nel quale Giovanni Zorzi, segretario provinciale del Partito Democratico, ha voluto ricordare l’impegno politico e sociale di Ruffo.

“La scomparsa di Pasquale ‘Marcello’ Ruffo addolora tutta la comunità del centrosinistra della provincia di Treviso – afferma Zorzi – Molti storici dirigenti e iscritti del Partito Democratico si ricordano di lui con grande affetto. Come segretario provinciale, mi sento quindi di esprimere la mia vicinanza alla famiglia e a tutte le compagne e a tutti i compagni che Marcello ha incontrato nella sua intensa esperienza di impegno politico e sociale”. 

“Dalle testimonianze di chi ha avuto l’onore di condividere con lui le tante battaglie condotte in questa provincia – conclude -, si esprime il ricordo di un uomo appassionato, generoso e coerente. Il compito che ora lascia a tutti noi è di riuscire a trasmettere, specialmente ai più giovani, che si avvicinano all’impegno politico per la prima volta, questo suo esempio di passione, generosità e coerenza”.

Originario di Legnago, in provincia di Verona, e quarto di cinque figli, Ruffo ha iniziato a lavorare da ragazzo svolgendo svariate attività a fianco del papà e dei fratelli, per poi diventare elettricista, camionista e infine autista di linea, occupazione svolta con passione e dedizione per oltre trent’anni.

Oltre alla militanza politica, è sempre stato iscritto alla Cgil e si è distinto per la sua presenza in prima linea negli scioperi.

I familiari e gli amici lo hanno definito un “vero combattente per i diritti dei lavoratori e delle persone più deboli” e il figlio Nicolay ha voluto ricordare le sue lotte per i lavoratori e l’impegno come sindacalista.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata e per concessione della famiglia).
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