Volti tranquilli e nessuna espressione da “primo giorno di scuola” per gli studenti dell’Isiss “Marco Casagrande” di Pieve di Soligo in questa mattinata di ripresa delle lezioni in presenza al 50% per tre settimane.
La speranza di tutti è che questa ripartenza possa avvenire in condizioni di massima sicurezza e per il dirigente scolastico del “Casagrande”, Paolo Rigo, le famiglie degli studenti che frequentano il suo istituto possono dormire sonni tranquilli perché, fin dall’inizio dell’anno scolastico, negli spazi della scuola sono state messe in atto tutte le misure per il contrasto al Coronavirus.
Complessa l’organizzazione del calendario delle lezioni in presenza per i vari indirizzi dell’Isiss “Marco Casagrande”: liceo scientifico, liceo scientifico con l’opzione delle scienze applicate, liceo delle scienze umane e istituto tecnico settore tecnologico “costruzione ambiente e territorio”.
“Direi che grandi preoccupazioni non ce ne sono – ha spiegato il dirigente scolastico Rigo – Certamente noi sappiamo che il rientro a scuola comporta l’adozione di tutte le misure di contenimento del contagio, quelle che tra l’altro avevamo già sperimentato con l’inizio della scuola e che tutto sommato ci avevano dato dei risultati positivi”.
“Se i ragazzi continueranno a rispettare queste le regole – conclude -, dall’utilizzo della mascherina al distanziamento, io credo che potremmo ricominciare veramente questa didattica in presenza, ottenendo risultati positivi soprattutto nel recupero di quello che purtroppo è andato perso durante la didattica a distanza”.
Per gli studenti che non hanno amato la didattica a distanza, la giornata di oggi rappresenta un punto dal quale ripartire per riappropriarsi gradualmente della normalità di cui tutti hanno bisogno.
La scuola in presenza risulta fondamentale non solo per l’aspetto didattico ma anche per la dimensione delle relazioni sociali, minate pesantemente da questo periodo di lezioni a distanza.
In tutto il Veneto gli studenti delle superiori ritorneranno a scuola al 50% per tre settimane e la preoccupazione di tutti è legata al tema dei trasporti scolastici, con le nuove misure introdotte dalla Regione Veneto che ha previsto la presenza degli steward in alcune fermate dei mezzi pubblici per regolare l’ingresso dei ragazzi negli autobus.
Le maggiori occasioni di rischio contagi da Covid-19, in realtà, non si trovano a scuola, dove i professori e il personale scolastico sorvegliano gli studenti richiedendo tassativamente il rispetto delle misure per il contrasto al Coronavirus, ma si verificano all’esterno delle strutture scolastiche e nel percorso per arrivare a scuola, dove i ragazzi spesso abbassano la guardia.
La possibilità di portare avanti la didattica in presenza nelle scuole italiane dipenderà dal senso di responsabilità e dal rispetto delle regole da parte di tutta la comunità scolastica, che dovrà comprendere di avere un compito fondamentale in questa lotta al virus.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
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