Pieve di Soligo, striscioni alla primaria Zanzotto e alla sede del comprensivo Toniolo: “I bambini pagano per tutti”

I bambini, costretti alla didattica a distanza, stanno pagando per tutti: ne sono convinti alcuni rappresentanti dei genitori della primaria “Andrea Zanzotto” di Pieve di Soligo, che ieri hanno appeso ai cancelli della scuola e della sede dell’Istituto comprensivo “Giuseppe Toniolo” degli striscioni contro la sospensione delle lezioni in presenza per i loro figli.

Nel fine settimana appena trascorso, in tutta Italia ci sono state molte manifestazioni contro la Dad, una realtà che ha messo in difficoltà tante famiglie italiane, soprattutto quelle nelle quali entrambi i genitori lavorano e non hanno la possibilità di farsi aiutare dai nonni o da altre persone per sorvegliare i bambini.

“La scuola è a scuola”, “La scuola è il pane dei nostri bambini” e “Abbiamo sempre rispettato le regole, giù le mani dalla scuola” sono alcune delle frasi presenti negli striscioni che sono stati preparati da un gruppo di mamme e papà degli alunni che frequentano la scuola primaria “Zanzotto” di Pieve di Soligo.

In questi giorni, dalla Destra alla Sinistra Piave, diversi genitori si sono attivati per far sentire la loro voce, con azioni singole o di gruppo, preoccupati per la prosecuzione dell’anno scolastico con una modalità che ritengono dannosa per i loro figli.

“È stata una protesta ‘silenziosa’ che è soprattutto un atto d’amore verso i bambini e un ringraziamento agli insegnanti per quanto fatto da settembre a febbraio – precisano alcune mamme rappresentanti di classe – Vogliamo semplicemente ribadire il nostro sostegno al mondo scolastico del paese per il grande sforzo fatto nei mesi scorsi per riprendere e operare in sicurezza, come del resto accaduto nelle scuole di tutta Italia”.

Non c’è stata quindi nessuna protesta contro l’Istituto Comprensivo “Giuseppe Toniolo” di Pieve di Soligo, che qualche giorno fa aveva spiegato di essersi attivato immediatamente per offrire un buon servizio alle famiglie e agli alunni (vedi articolo).

“Certo, anche nei nostri istituti, come in qualsiasi altro contesto, sono state rilevate positività e ci sono state quarantene, ma non sono mai mancati l’impegno e la responsabilità di insegnanti, operatori scolastici e bambini – aggiungono – Per questo continuiamo a non capire un lockdown che colpisce anche chi si è comportato bene”.

“Senza sollevare il problema ‘tecnico’ delle connessioni e dei dispositivi, resta un problema ‘sociale’ di fondo: con la maggior parte delle attività lavorative in piena o parziale operatività e, quindi, con la maggior parte dei genitori fuori casa per lavoro o comunque in smart working, chi segue i bambini a casa durante la didattica a distanza? – concludono i genitori – La sensazione, guardandoci attorno, è che i bambini, molto più rispettosi dei protocolli di tanti adulti, stiano pagando per tutti. Perché congedi parentali, nonni o baby-sitter non risolvono la vera questione: la scuola è a scuola”.

(Foto: per concessione di alcuni genitori della primaria “Zanzotto”).
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