Pieve di Soligo, stupore per l’ombra in rete di Zanzotto in municipio. L’artista Martinelli: “Il 6 novembre i visitatori potranno incontrare la propria ombra”

Da ieri, sulla facciata ovest del municipio di Pieve di Soligo, è presente l’ombra in rete che rappresenta Andrea Zanzotto, un’opera realizzata dall’artista trevigiano Mario Martinelli che vuole essere un nuovo omaggio al grande poeta pievigino per il Centenario della sua nascita.

Soddisfatto il sindaco Stefano Soldan che ha già ricevuto tante attestazioni di compiacimento dai cittadini di Pieve di Soligo, colpiti dalla bellezza e dall’originalità dell’opera.

Ieri anche Miro Graziotin, rettore della “Libera università di Santo Stefano dei ripetenti” e grande appassionato di storia e tradizioni locali, era presente durante l’installazione dell’opera di Martinelli: “Giornata immensa oggi. Con Mario Martinelli per Andrea Zanzotto a Pieve di Soligo. Ho avuto l’onore e la gioia immensa di condividere una giornata operosa con un maestro grande, Mario”.

Il primo cittadino di Pieve di Soligo ha anche annunciato che l’inaugurazione dell’ombra in rete di Zanzotto avrà luogo sabato 6 novembre alla presenza dell’artista che porterà in piazza Caduti nei Lager una particolare installazione che produce un flash che “soffia” l’ombra dei passanti.

“Alle persone che passeranno verrà ‘soffiata l’ombra’ che si fermerà su un telo per circa venti minuti – spiega Martinelli – Sarà un altro se stesso che ci invita a capire che non siamo soli perché c’è ‘un altro’ che abita in noi. L’ombra verrà soffiata via da una lampada che si accende al passaggio della persona. C’è infatti il rischio che nessuno si accorga della propria ombra in quest’epoca dove siamo appiattiti e abbiamo bisogno di un riequilibrio con noi stessi”.

“Su una lingua di paesaggio, delineato dal profilo delle colline e dal letto del fiume Soligo il poeta avanza – aggiunge l’artista commentando l’ombra in rete di Zanzotto -, come l’Angelus Novus di Klee -, con lo sguardo rivolto indietro: ‘Lontan massa son ‘ndat pur stando qua’. L’opera, una specie di graffito plastico che affiora nella piazza centrale di Pieve di Soligo sulla facciata ovest del municipio, è un’ombra in rete che conserva visibile l’assenza come più acuta, perenne presenza”.

“Andrea Zanzotto in un folgorante clic autobiografico l’aveva prefigurata: il ‘lunatico napalm (…) che da sempre mi è in persecuzione, mi segna/ perché forse è la mia forma d’ombra/ che secerno’ – conclude – Forma d’ombra – non statua, non pittura – l’ombra in rete è piuttosto una sottrazione che sollecita a vedere tra le sue maglie vuote il nascosto e l’invisibile più che ciò che è apparente e visibile”.

Martinelli vive e lavora a Paese, dove è nato nel 1944; dopo essersi laureato all’Università di Padova in Lettere Moderne ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia dell’Arte Contemporanea con Umbro Apollonio del quale poi è diventato assistente.

Contemporaneamente ha frequentato i corsi di Luigi Tito all’Accademia di Belle Arti di Venezia e ha insegnato a lungo Storia dell’arte nel Liceo artistico cittadino.

Nel 1992 viene invitato alla Biennale di Losanna e nel 1995 espone nell’ambito delle mostre promosse dalla XLVI Biennale di Venezia.

Da allora gira il mondo – Venezia, Milano, Parigi, Toronto, Montreal, Tokyo, Anversa – con un flash che “soffia” tra gli edifici delle città l’ombra dei passanti, fermandola e presentandola emancipata dal corpo sulla superficie di uno schermo, dove pian piano svanisce.

“Monumento effimero al miracolo passeggero dell’esistenza, stupita scoperta di sé e dell’evento della propria svaporazione – si legge nella descrizione delle opere dell’artista – Spesso, rivestite di una maglia di rete che le rende visibili, queste ombre affiorano in permanenza, in forma di nuovi graffiti plastici, dai muri delle città che Martinelli si ostina a voler marcare di umano”.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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