Pieve di Soligo, Valentina Furian e Paolo Ciregia vincitori del Premio Francesco Fabbri per le Arti Contemporanee

L’emergenza Covid non ha fermato la passione per le arti contemporanee nell’Alta Marca Trevigiana: per questo, nel pomeriggio di sabato 13 febbraio, si è tenuta la cerimonia online di premiazione dei vincitori della nona edizione del Premio Francesco Fabbri per le arti contemporanee.

La giuria del premio era composta da Lorenzo Balbi, Lucrezia Calabrò Visconti, Angel Moya Garcia e Stefano Raimondi (arte emergente); Daniele De Luigi, Francesca Lazzarini, Giangavino Pazzola e Mauro Zanchi (fotografia contemporanea).

Alla cerimonia di premiazioni sono intervenuti anche Giustino Moro, presidente della Fondazione Francesco Fabbri, e il sindaco di Pieve di Soligo, Stefano Soldan.

Valentina Furian (Dolo, 1989) si è aggiudicata la sezione Arte Emergente del Premio Fabbri con l’opera Drago del 2020.

Sul solco della sua ricerca, che indaga il legame tra uomo e natura, l’artista ha proposto un’installazione video a doppio canale popolato da fattezze animali dentro uno scenario notturno e rarefatto.

“Nonostante il titolo sembri evocare la presenza di un essere fantastico dai tratti mostruosi – spiegano dalla Fondazione Fabbri -, lo spettatore si ritrova dinanzi a una narrazione fatta di gesti lievi, carichi di delicatezza e cura, che è pervasa da un silenzio ammantato di spiritualità”.

A vincere nella sezione fotografia contemporanea è stato Paolo Ciregia (Viareggio, 1987) con Stalin 2 (2019), un lavoro collegato al recente dibattito sul valore simbolico dei monumenti che, soprattutto negli Stati Uniti, ha portato alla rimozione di alcune sculture dal carattere divisivo.

“L’artista ha collezionato vari busti che ritraggono alcuni tra i più noti dittatori del XX secolo vedendo in questi i simulacri di un potere che vuole insinuarsi nella sfera domestica – sottolineano dalla Fondazione Fabbri -. Ciregia ha creato delle immagini dalle parvenze aniconiche attraverso la scansione degli anfratti degli oggetti, per farne emergere metaforicamente il lato oscuro”.

Le menzioni sono andate a Federico Cantale, Martina Muso Melilli, Silvia Bigi, Orecchie D’Asino e Claudia Petraroli.

L’esposizione delle opere sarà accessibile al pubblico in Villa Brandolini a Solighetto dal mercoledì al venerdì pomeriggio, dalle ore 16 alle ore 19.30, fino a venerdì 26 febbraio.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: Facebook).
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