Omar Faruk, l’imam bengalese del centro culturale islamico di via Gaetano Schiratti a Pieve di Soligo, accusato di violenze e maltrattamenti nei confronti di alcuni bambini, ha finalmente preso coscienza di aver commesso degli errori.
Faruk, da diverse settimane sotto i riflettori nazionali per il caso delle presunte violenze, documentate grazie a video e immagini, nei confronti di alcuni giovani allievi bengalesi affidatigli per delle lezioni sul Corano, si trova ora a Mestre dopo che nei suoi confronti è stato esperito il provvedimento di divieto di dimora nella provincia di Treviso.
Se all’inizio l’uomo non comprendeva le ragioni dell’allontanamento dal territorio della provincia di Treviso, ora, dopo aver riflettuto su alcuni aspetti della sua condotta, l’imam si è reso conto che alcuni “metodi educativi” accettati in Bangladesh sono invece fortemente condannati in Italia.
La preoccupazione principale dell’uomo, che ha espresso la volontà di non impartire più nessuna lezione a bambini o ragazzi, è quella di poter tornare a casa dalla moglie incinta e dai figli.
L’avvocato dell’uomo, il legale Roberto Baglioni, ha fatto sapere che il pubblico ministero che si sta occupando della vicenda, il sostituto procuratore Massimo Zampicinini, gli ha inoltrato una richiesta di riesame sulla misura cautelare attuata nei confronti del signor Faruk.
L’avvocato Baglioni, intenzionato a fare un’ulteriore domanda per visionare i video delle presunte violenze, spera di poter ottenere a settembre un interrogatorio con il pubblico ministero competente per chiarire la posizione del suo assistito.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
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