È stata presentata oggi, lunedì 6 aprile 2020, la decima edizione del Protocollo Viticolo, il documento che anno dopo anno propone e promuove un sistema sempre più virtuoso di gestione del vigneto attraverso la difesa integrata della vite.
Il Protocollo Viticolo è un documento rivolto ai soci del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Docg per divulgare nella comunità del Conegliano Valdobbiadene l’importanza dell’attenzione alla sostenibilità nella gestione del vigneto.
Il Protocollo non ha carattere coercitivo e il Consorzio non può intervenire qualora non se ne seguissero le linee guida, anche se rappresenta un documento d’indirizzo che ha trovato riscontro positivo anche tra gli amministratori locali.
In questa nuova edizione si è provveduto a classificare in modo più fruibile i contenuti del documento. In particolare, sarà più facile rintracciare nel testo le molecole presenti nei prodotti in vendita e quindi approfondirne l’impatto; inoltre sarà possibile consultare articoli di approfondimento sui temi più sentiti in ambito di difesa delle piante da alcune malattie e insetti, che nella Denominazione sono particolarmente insidiosi (es: Mal dell’esca, flavescenza dorata, cocciniglia).
Infine, si insiste maggiormente per l’adozione di metodi di gestione più compatibili con la salubrità del vigneto, come la confusione sessuale e l’introduzione di insetti predatori. Dopo il divieto dell’uso del glifosato, attivo dallo scorso anno grazie alla sinergia con i Comuni della Denominazione, il Conegliano Valdobbiadene è la più estesa zona di Europa a rinunciare all’erbicida.
Oggi il Consorzio prosegue l’attività di osservazione del territorio, analisi dei dati raccolti ed elaborazione di strategie sostenibili da suggerire ai viticoltori per incentivare una sempre maggior sensibilità alla sostenibilità ambientale.
Infatti, una delle funzioni del Protocollo Viticolo è mettere l’agricoltore nelle condizioni di scegliere quali metodi utilizzare per la gestione del vigneto, che siano chimici oppure biologici, in base alle reali esigenze della vite e del campo in ogni momento. Per fare questo, sono attivi da tempo strumenti tecnici e tecnologici di raccolta dati che fotografano costantemente la situazione del vigneto (uso di capannine metereologiche, diffusione di bollettini agronomici ai soci, ecc).
La situazione dei vigneti è trasmessa dal Consorzio ai viticoltori perché scelgano l’azione più adatta da operare in campo al più basso impatto ambientale.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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