Presentato “Terroirs del Conegliano Valdobbiadene”. Studio sulle zone di produzione del Conegliano-Valdobbiadene

E’ stato presentato oggi, giovedì 25 giugno, il nuovo libro intitolato “Terroirs del Conegliano Valdobbiadene”, uno studio approfondito sul territorio di produzione del Conegliano Valdobbiadene. Il territorio come elemento unico e fondamentale che racchiude tutti gli aspetti microclimatici e del suolo che determinano il successo della denominazione.

“La presentazione di questa iniziativa avviene in un momento strategico per il consorzio e ci riempie di orgoglio proprio perché cade vicino all’anniversario del primo anno di riconoscimento Unesco” introduce Innocente Nardi, presidente del Consorzio Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore.

Lo studio effettuato dal dottor Diego Tommasi e dalla dott.ssa Federica Gaiotti testimonia l’amore e la passione verso le colline del Conegliano Valdobbiadene – continua il presidente – un lavoro che racchiude l’analisi di diversi elementi che rendono unico il nostro territorio come il suolo, il clima e l’acqua“.

“Un territorio che rende il prodotto, ovvero il prosecco, davvero superiore e le colline del Conegliano Valdobbiadene sono votate alla produzione del miglior prodotto. Fondamentale raccontare in maniera scientifica il lavoro quotidiano dei viticoltori nel vigneto, perché il vino si fa in vigna” conclude Nardi.

Una pubblicazione frutto della collaborazione con le istituzioni e il Crea (consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria), grazie alla Regione Veneto ci sarà la traduzione del volume anche in lingua inglese per essere fruibile anche al pubblico internazionale.

“Siamo contenti di poter toccare con mano i risultati di questo lavoro. Un impegno durato diversi mesi che presentiamo oggi” spiega Federica Gaiotti di Crea-Ve.

Il libro è suddiviso in due parti, una parte generale che racconta e descrive gli elementi del territorio toccando aspetti storico culturali e ambientali. La seconda parte del libro “terroirs del Conegliano Valdobbiadene” è dedicata alla descrizione delle schede che raccontano i diversi territori, le sottozone individuate vengono messe sotto la lente d’ingrandimento e confrontate con i dati delle altre zone” conclude la dottoressa.

“Il bene più prezioso che ha il viticoltore del Conegliano Valdobbiadene è il territorio nel suo insieme, un elemento questo, che sempre di più ci invidiano negli anni. Il territorio analizzato in tutte le sue componenti come il suolo, il clima e l’acqua” afferma Diego Tomasi di Crea-Ve.

“Il clima è unico. Unico perché permette la coltivazione della Docg – conclude -. Un clima che è cambiato sicuramente negli anni ma importante per il viticoltore conoscere gli aspetti del clima per interagire in maniera migliore con il vigneto“.

Un territorio che trova il suo riconoscimento soprattutto nel paesaggio, un paesaggio che testimonia l’unicità del prodotto e che deve essere tutelato e protetto. Un paesaggio divenuto ormai quasi un anno fa territorio patrimonio dell’umanità.

(Fonte: Francesco Pastro © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
#Qdpnews.it 

Total
0
Shares
Articoli correlati