Si terrà domani, domenica 11 marzo alle ore 11.30, a Pieve di Soligo l’inaugurazione del nuovo passaggio pubblico pedonale di Corte Morona (nelle foto), che collegherà in sicurezza via Luigi Lubin con piazza Umberto I e via Guglielmo Marconi.
Il passaggio è stato aperto due anni fa, ma ora che il restauro di tutto il complesso Morona-Ciassi è stato completato si accederà alla corte non più dall’entrata di palazzo Morona in via Marconi, bensì dall’arco rosso poco più avanti affacciato su piazza Umberto I. All’inaugurazione saranno presenti il cardinale Beniamo Stella e il sindaco Stefano Soldan.
La storia del complesso Morona-Ciassi
Palazzo Morona è un complesso architettonico di notevole pregio, ubicato nel centro storico della Pieve del Contà. Unico nel pievigino ad essere sottoposto a vincolo di tutela dei Beni architettonici e artistici, la sua genesi risale al 1600 e, con varie trasformazioni e aggregazioni protrattesi fino al 1800, raggiunse il suo completo sviluppo conservatosi inalterato fino a metà del secolo scorso. A partire da questa epoca si manifestarono le prime disgregazioni e frazionamenti della proprietà, e iniziarono diverse attività edilizie pesanti di demolizione, ristrutturazione e ricostruzione in grave contrasto con il contesto storico seicentesco.
Una significativa citazione del complesso Morona appare nel suo libro di Andrea Zanzotto “Premesse all’abitazione” del 1963, epoca in cui ha inizio il massimo degrado del palazzo e delle sue adiacenze.
Alla fine degli anni ’90 è subentrata una nuova proprietà con l’obiettivo di ricomporre l’unitarietà dell’originario complesso Morona-Ciassi, impegnandosi in trattative lunghe, laboriose ed estenuanti in particolare dal punto di vista economico, volte all’acquisizione e permuta delle proprietà limitrofe. L’obiettivo della riaggregazione delle proprietà è stato raggiunto con tempi lunghissimi, facendo sì che le attività di recupero delle corti e dei manufatti si sono prolungate notevolmente, concludendosi nell’anno 2017.
La riunificazione dell’originaria e intera proprietà del complesso Morona-Ciassi ha consentito ai progettisti, gli architetti Bruno e Francesco Dal Col, l’opportunità di operare nel contesto con un recupero che ha permesso l’eliminazione delle superfetazioni e dei precedenti restauri maldestri, e l’avvio di un programma di ristrutturazioni adottando metodologie consone alla ricomposizione architettonica con valorizzazione degli elementi originari e caratteristici (alcuni irrimediabilmente perduti).
Un ulteriore aspetto qualificante è stata la creazione di un ambito interrato di autorimesse a servizio delle nuove unità, con accesso dalla rampa su via Lubin.
I manufatti recuperati del palazzo e delle adiacenze, costituiscono un buon patrimonio edilizio ad uso residenziale che ha consentito di ricavare una ventina di nuove unità abitative di pregio. Notevoli sono le presenze di opere artistiche ai soffitti ed alle pareti dei piani terra e primo del palazzo e delle adiacenze est
(Fonte: redazione Qdpnews.it).
(Foto e relazione storica: Studio Dal Col).
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