Sabato prossimo a Pieve la mostra “Dentro il Paesaggio” dello scultore Elio Armano: un omaggio al territorio

Sarà inaugurata sabato prossimo, 14 marzo 2020, alla presenza dell’artista, delle autorità e di un numero di persone compatibile con le restrizioni legislative attualmente in essere per l’emergenza Coronavirus, la mostra “Dentro il Paesaggio” dell’artista Elio Armano.

Quasi un’antologica di sculture in occasione dei 75 anni dell’artista, questa mostra è stata possibile grazie all’impegno del Comune di Pieve di Soligo e di VenetoArte, alla cura di Dino Marangon e all’allestimento di Pierangelo Zanco.

Un omaggio al territorio delle colline di Conegliano e Valdobbiadene, oltre a Pieve di Soligo cuore del nuovo Patrimonio dell’Umanità, e un invito a riflettere sullo scempio ambientale che sta interessando tanti angoli del nostro pianeta.

A colpire il visitatore sarà l’installazione all’ingresso della mostra che rappresenta un terreno bruciato nel quale la cenere sopra la vegetazione ci ricorda gli ultimi incendi e le altre calamità naturali in Italia e nel mondo.

Elio Armano nasce a Padova il 4 aprile 1954 e, dopo aver frequentato l’Istituto d’Arte “Pietro Selvatico”, si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Venezia, dove è allievo di Alberto Viani dal 1964 al 1969.

Nel 1967 l’Opera Bevilacqua La Masa lo premia per la scultura e in quel periodo lavora come scenografo e costumista con il Teatro Popolare di Ricerca, producendo una cospicua serie di gessi che saranno esposti in alcune mostre, successivamente distrutti. Più tardi Armano si dedica a una serie di bronzi, alla litografia e all’incisione, frequentando Tono Zancanaro, Augusto Murer, Andrea Zanzotto e Mario Rigoni Stern.

Il suo impegno politico lo porta a diventare sindaco di Cadoneghe e nel piccolo Comune padovano sviluppa l’interesse per l’architettura e l’urbanistica, accogliendo molti protagonisti della vita culturale.
Nel 1986 diviene noto per le sue iniziative ambientali contro la “plastica usa e getta” e in quel periodo riprende la sua attività di sculture con le serie “i Giardini” e “i Paesaggi” in terracotta.

Diventa poi consigliere regionale in Veneto e vicepresidente del Consiglio Regionale.

Dal 1998 riprende a pieno titolo l’attività nella scultura, trasformando in studio la casa natia alla Stanga a Padova. Realizza opere di grandi dimensioni: Il Giardino dei Giusti del Mondo, il Monumento Partigiano a Stanghella, i Monoliti per il 50° della cooperativa Clea, una estesa installazione in ferro a Santo Urbano e l’obelisco in ricordo dell’ispettore di polizia Antonio Raciti.

Incessante la sua produzione, in studio, di terrecotte e sculture in ferro, legno e ceramica.

Importanti le mostre a Venezia, Feltre, Sorano e Marrakech, dove lavora a lungo nella Medina, lasciandosi affascinare dai colori e stilemi dell’arte islamica.

Alla galleria civica della città di Mazara del Vallo, in Sicilia, realizza un’esposizione sul tema del viaggio.

A settembre 2019 espone una serie di “Microcosmi” al museo “Dino Formaggio” di Teolo, riprendendo e sviluppando il tema dei paesaggi collinari veneti e delle periferie. Sono suoi il “Segno” di pietra, in prossimità della casa natale di Andrea Palladio a Padova, e quello per l’alluvione del Bacchiglione nell’atrio della antica Stamperia Busato di Vicenza.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto e Video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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