Primo Memorial Ezio Piol: un messaggio di inclusività con la gara delle “Abili bocce”

Un messaggio di inclusività è stato lanciato sabato pomeriggio dal Bocciodromo del bar trattoria “Da Ciotta” a Pieve di Soligo, dove si è svolto il primo Memorial Ezio Piol, quest’ultimo deceduto lo scorso 17 gennaio, all’età di 58 anni.

La storia di Ezio è una vicenda dove sport e inclusività hanno vinto sulla malattia: a soli 25 anni Ezio Piol venne infatti colto da un aneurisma, che lo costrinse a stare in una sedia a rotelle ma, nonostante ciò, da allora Ezio ha sempre continuato a coltivare la passione per il gioco delle bocce, attività che condivideva già in precedenza con gli amici.

Questo è stato possibile grazie al gruppo “Abili bocce”, una realtà nata nel 2017, di cui proprio Ezio Piol è stato uno dei primi atleti.

Un’iniziativa nata con il supporto della Fondazione di Comunità Sinistra Piave, che consente ai ragazzi con disabilità, appartenenti a diverse associazioni del territorio, di seguire una passione sportiva, socializzando e trascorrendo dei momenti in maniera diversa: un’iniziativa che sta prendendo sempre più piede considerato che, dai cinque atleti iniziali, il gruppo oggi ne conta 19.

Un appuntamento che ha visto tra gli organizzatori il Comitato paralimpico veneto, l’Asd Bocciofila Saranese, la Fondazione di Comunità Sinistra Piave, la Federazione italiana bocce (Fib), con il supporto di una cordata di sponsor. L’iniziativa ha avuto due scopi ben precisi: il primo è stato quello di ricordare Ezio Piol, il secondo di lanciare quello che è un messaggio di inclusività, ovvero mostrare come la disabilità non impedisca di coltivare le proprie passioni, anche sportive.

Sabato sono stati ben 30 i partecipanti al Memorial, provenienti dalle varie associazioni a supporto della disabilità, di età compresa tra i 19 e i 60 anni, guidati dallo storico allenatore Egidio Dal Ben.

Presenti anche il sindaco di Pieve di Soligo Stefano Soldan, il primo cittadino di Santa Lucia di Piave Fiorenzo Fantinel con l’assessore Riccardo LovatelloAntonio Guizzo del comitato veneto della Fib (Federazione italiana bocce) e Orietta Calonego, consigliere della stessa Federazione.

“Ezio, nonostante la malattia, è sempre stato positivo: non ha vissuto male quello che gli era capitato – ha raccontato il fratello Ives Piol -. Era un grande, perché era sempre positivo, contento e pronto a essere coinvolto. Aveva sempre un ‘grazie’ per tutti“.

Come è nata, quindi, l’iniziativa del Memorial? Come ha raccontato Orietta Calonego, tutto è nato l’anno scorso, da una riunione tenutasi nell’ambito della Federazione, proprio nel bocciodromo di Pieve di Soligo: “Il titolare, Roberto Vignola, ha voluto offrire una giornata ai ragazzi, mettendo a disposizione la sua struttura e la pizza serale. Grazie a questo progetto sportivo, i ragazzi non sono mai mancati agli allenamenti: sono tutti tesserati come atleti paralimpici e questo Memorial è, a tutti gli effetti, una gara federale”.

E questo primo Memorial ha di fatto iniziato una tradizione, che si ripeterà con un appuntamento annuale. Tutto in memoria di Ezio Piol e della sua passione per il gioco delle bocce.

(Autore: Arianna Ceschin)
(Foto: per gentile concessione di Orietta Calonego)
(Articolo di proprietà di Dplay Srl)
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