Mentre nell’Alta Marca Trevigiana si discute della possibilità di estendere il modello “Grande Treviso” anche ai Comuni dell’area Unesco, c’è chi, come il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Tommaso Razzolini, invita a “fare sintesi tra gli elementi già presenti”.
In questi giorni il consigliere regionale Alberto Villanova, presidente dell’intergruppo Lega-Liga Veneta in consiglio regionale, aveva apprezzato il progetto “Grande Treviso” che il sindaco Mario Conte sta portando avanti nel capoluogo (qui l’articolo).
“È un modello interessante – aveva detto Villanova -, che forse andrebbe pure esportato in altri territori, magari anche il nostro. I Comuni dell’area Unesco del Conegliano Valdobbiadene hanno già un patrimonio straordinario e unico. La base c’è, e pensare di metterli in rete in un’ottica di collaborazione finalizzata ai finanziamenti europei del Pnrr non è cosa impossibile. Perché non provarci?”.
Il progetto punterebbe quindi all’aggregazione di più municipalità territoriali per un accesso facilitato alle risorse e ai fondi europei legati al Piano nazionale di ripresa e resilienza.
“L’aggregazione dei Comuni dell’area Unesco può essere sicuramente una progettualità sensata se rivolta all’accesso a fondi e risorse del nuovo Pnrr – dichiara il consigliere Razzolini – ma va evidenziato come la priorità per il territorio trevigiano, in particolare, sia quella di fare sintesi, accorpando associazioni ed enti, e dando un taglio al continuo lancio di nuovi modelli che troppo spesso diventano doppioni. Non c’è bisogno di nuovi modelli: si dia sostanza all’Intesa programmatica d’area del territorio Unesco potenziando le azioni rivolte ai Comuni affinché possano accedere ai finanziamenti, lavorando per singole municipalità o accorpandole per necessità numeriche”.
“Si pensi piuttosto a coinvolgere di più i Comuni – aggiunge – ripartendone uniformemente il peso all’interno dell’Ipa e lavorando assieme nell’ottica della collaborazione e dello sviluppo del territorio, così come a rafforzare le deleghe della Provincia di Treviso, quale ente preposto, chiedendo al Governo maggiore autonomia d’azione sul territorio. Un tema che dovrebbe far riflettere i nostri Comuni alla vigilia delle votazioni dell’ente provinciale”.
“L’attenzione alla progettualità dell’area Unesco delle colline di Valdobbiadene e Conegliano deve necessariamente passare attraverso la fattiva collaborazione degli organismi e dei soggetti che già operano sul territorio – conclude – Fare rete, in sinergia: un tema che continua a essere centrale nel mio impegno in seno alla Sesta Commissione consiliare permanente in Consiglio regionale in tema di politiche economiche e per il turismo”.
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