La rassegna “È Teatro. Ancora Teatro”, rientra nel cartellone RetEventi Cultura 2022 ed è promossa dalla Città di Pieve di Soligo in collaborazione con la Compagnia Teatrale Tremilioni di Conegliano e con il sostegno della Banca di Credito Cooperativo delle Prealpi e dell’azienda CDVI WIRELESS SPA di San Pietro di Feletto.
Di seguito il programma completo:
Giovedì 22 settembre, Tributo a Fabrizio De André con il gruppo musicale “I Notturni”.
“I Notturni” è un tributo a Fabrizio De André formato da un gruppo di giovanissimi musicisti che da gennaio 2019 si esibisce in numerosi teatri. Con il loro spettacolo questi portano l’ascoltatore in un emozionante viaggio che ripercorre la carriera del più grande cantautore italiano.
Fin dal loro esordio i Notturni ottengono un enorme riscontro dal pubblico, tanto che i loro spettacoli hanno sempre registrato sold out. Questi giovani talenti, al seguito di un meticoloso lavoro di studio e di ricerca, garantiscono un concerto il più possibile fedele agli originali, facendo vivere al pubblico emozioni che ricordano quelle dei live di Faber.
LE ORIGINI: I Notturni è un tributo a Fabrizio De André nato nell’ottobre del 2018 da un’idea dello scledense Andrea Filippi, musicista allora diciannovenne e studente del Conservatorio di Musica “A. Pedrollo” di Vicenza. Questi infatti, dopo essersi innamorato delle poesie e delle musiche di Fabrizio De André, decide di intraprendere lo studio della chitarra da autodidatta, arricchendo le propria abilità di polistrumentista. Il suo intento è stato quello di creare un tributo dedicato al cantautore Genovese in occasione del ventennale della sua morte, proponendo uno spettacolo contenente un’esecuzione delle sue canzoni più famose accompagnate da riflessioni sui testi e sul loro profondo significato.
È proprio con il loro primo progetto “Omaggio a Fabrizio De André, vent’anni dalla morte” che da Gennaio 2019, I Notturni approdano con grande successo in numerosi teatri.
Il nome “I Notturni” è stato scelto dal gruppo per far riferimento all’album al quale il cantautore stava lavorando prima della sua morte avvenuta nel 1999, anno di nascita di Andrea e di quasi tutti gli altri musicisti.
Giovedì 13 ottobre, “Bricola e Regina” con Giorgio Bertan e Eleonora Fuser.
Bricola e Regina sono due personaggi con maschera, sono la Commedia dell’Arte “moderna”, nati dalla creatività e dalle radici Veneziane dei due attori Giorgio Bertan ed Eleonora Fuser, in uno spettacolo di genere attore-autore. Bricola e Regina, in libera uscita dall’Ospizio di S. Lorenzo dialogano ai margini della società su tutto e su tutti, tra temi universali e vita quotidiana, alternando la cronaca agli aneddoti, i ricordi giovanili ai problemi della terza età. La loro storia di coppia, il passato di ricordi, i rimpianti, le delusioni, le paure, il cinismo (se stava megio co se stava pezo) si alternano tra litigi, scherzi e tenerezze sulla panchina del loro saporito mondo. Bricola e Regina, nella loro pur scomoda vita di strada, esprimono il loro amore per la vita (stemo sempre rampegai) e sono pronti a parlarne con chiunque. Momenti di intimità comico-grotteschi, conditi da un linguaggio popolare ormai quasi perduto, muovono i due personaggi-maschere in un gestuale moderno facendoli idealmente proseguire lungo l’antica via della Commedia dell’Arte.
Giovedì 3 novembre, “De amor e de altri strafanti” con Giovanna Digito e Cristian Ricci a cura di Teatro delle Arance.
Spettacolo che nasce dall’incontenibile voglia di Giovanna Digito di raccontare e divertire il suo amato pubblico, questa volta con temi legati all’amore, o quello che dovrebbero riguardare i sentimenti, perché poi si sa che tra uomo e donna, marito e moglie, fidanzato e fidanzata ne succedono di tutti i colori! E allora ci pensa Giovanna a “mettere il dito”, in uno spettacolo che permetterà al pubblico di ridere e di riflettere.
Ad accompagnarla musicalmente il poliedrico Cristian Ricci con un repertorio anni ’50 allegro e ricercato.
Martedì 29 novembre, “La bisbetica domata” tratto da William Shakespeare, adattamento di Andrea Pennacchi e regia di Silvia Paoli.
La famosa commedia ambientata a Padova, ammettiamolo, presenta per un pubblico contemporaneo parecchi aspetti problematici: patriarcato, maschilismo, violenza domestica, sembrano renderla indigeribile, a meno di metterla in contesto o di invertirne i ruoli, o ancora, di cambiarne il segno in tragedia. Questi però sono falsi problemi, in realtà, le commedie di Shakespeare non sono solo divertenti (e lo sono) ma rimandano a un regno della libertà al di là del mondo in cui viviamo, e dobbiamo accettare “La bisbetica domata” per come la intendeva il suo autore (il quale, peraltro, sembra sempre preferire i personaggi femminili a quelli maschili). Si tratta di una commedia romantica sviluppata a partire da un nucleo fiabesco, con un lieto fine, e non di un dramma sull’oppressione e la violenza domestica, questi aspetti ci sono, ma non nel rapporto tra Petruccio e Caterina.
(Foto: web).
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