Saltano i Panevin, l’appello del Consorzio Pro Loco Quartier del Piave a enti e associazioni: “Il 5 gennaio un falò simbolico”


La pandemia impedirà l’accensione della quarantina di Panevin già programmati nell’àmbito del territorio di competenza del Consorzio Pro Loco Quartier del Piave.

Sarebbe stata la 29° edizione da quando, nel lontano 1993, il Consorzio assunse fra le sue priorità la conservazione di questa usanza che era la principale tradizione della passata civiltà contadina. Un rito che stava per scomparire, travolto dall’odierna civiltà tecnologica.

Un evento che negli anni successivi il Consorzio ha valorizzato con numerose iniziative: la serata culturale a Combai ad ottobre, intitolata “A ciamar Panevin”, per la preparazione della successiva “bubarata”; la scelta di un panevin “ecologico” in sintonia con la nuova sensibilità ambientale; l’uso di legna vergine; la partenza diversa di anno in anno da un luogo significativo della zona in cui il fuoco viene benedetto e portato dai tedofori agli altri 40 Panevin accesi puntualmente alle 20 al suono dell’Ave Maria.

“E’ un peccato che il Covid spazzi via tutto questo – affermano dal Consorzio Pro Loco Quartier del Piave -. In attesa di tempi migliori, il Consorzio ha rivolto un appello accorato a Pro Loco e associazioni della zona: la realizzazione, il prossimo 5 gennaio, di un Panevin simbolico”.

La sera del prossimo 5 gennaio un numero molto limitato di persone, aderenti o simpatizzanti delle Pro Loco, compiranno un gesto significativo nel rispetto di tutte le regole anti Covid. “Allestiranno un piccolo Panevin in miniatura oppure accenderanno della legna in un braciere, un piccolo fuoco magari benedetto dal parroco” precisano.

“Sarà un rito semplice, ma carico di significati e di speranze, – proseguono – proprio come lo era il Panevin del passato in cui si traevano gli “auspici” dalla direzione delle faville”.

“Un gesto di attaccamento alle nostre tradizioni, alla nostra cultura. Un gesto per invocare “Che Dio ne dae sanità e pan e vin”, auspicio che oggi vuol dire l’augurio “che il prossimo anno veda la fine di questo terribile morbo”” concludono dal Consorzio.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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