Sentirsi a casa a Villa Margherita, il nuovo bed and breakfast di via Chisini. Soldan: “L’accoglienza di qualità completa il percorso Unesco”

Doveva essere una semplice ristrutturazione quella portata avanti l’anno scorso da Franco Donadel e Margherita Brustolin, che abitano in una graziosa villetta lungo via Lamberto Chisini: la coppia, lui pievigino e lei di Colbertaldo, forti di lunghe esperienze nella ristorazione, hanno deciso di accogliere quella filosofia che è stata tanto predicata dopo “l’effetto Unesco”, scegliendo di trasformare la loro casa in un bed and breakfast.

Hanno così predisposto due camere, entrambe molto spaziose, e messo a disposizione posti auto, un ampio giardino, una cucina, una sala da pranzo e, chicca assoluta, una cantina, già fornita di ottime etichette e soppressa. Ieri, lunedì 17 ottobre, Villa Margherita è stata inaugurata dal sindaco Stefano Soldan e dalla vicesindaco Luisa Cigagna, con lo stimolo dell’amministrazione a incoraggiare iniziative d’accoglienza come questa in città.

“Io sono nato qui – racconta Franco – e quando dico qui intendo non a Pieve di Soligo, intendo che sono nato nella stanza numero uno, in questa casa. Ritengo quindi che sia semplice estendere il nostro sentirci a nostro agio anche a qualche ospite in più”.

“Vogliamo creare un’atmosfera amichevole e credo che questo venga apprezzato – continua Margherita. – In fondo quando viaggi ti senti un po’ sperduto: noi vorremmo coccolare l’ospite e fornirgli un servizio un po’ diverso. Pensa che addirittura volevamo dar loro le ciabattine, in modo che si sentano a casa in tutti i sensi”.

I lavori di restauro hanno avuto luogo un anno fa, interessando tutti i piani, ma la scelta degli arredi ha saputo rispettare lo stile originale dell’abitazione. Particolari anche la cantina e l’ampia scala interna in legno: altra tipicità – promettono i proprietari – saranno i dolci fatti in casa e serviti a colazione, così come le eventuali degustazioni a base di prodotti tipici.

All’interno dell’edificio c’è addirittura traccia di un messaggio segreto, che Franco ci mostra in esclusiva (a patto di non fotografarlo o descriverlo nei dettagli, perché caro alla sua famiglia): si tratta di un biglietto ritrovato all’interno di una parete, che rimanda a un antico rapporto con il continente americano in data 1928. Anche se per ora quest’elemento è incapace di raccontare una storia, contribuisce forse a rendere ancora più affascinante Villa Margherita e la storia di chi l’ha abitata.

“È una bella notizia per la nostra comunità – ha commentato il sindaco Soldan – È un luogo elegante, in un edificio importante, collocato lungo una via storica di Pieve di Soligo. Abbiamo trovato nei proprietari tanta sensibilità e la voglia di fare bene. Questo è un altro tassello nel lungo percorso che abbiamo intrapreso da quando abbiamo ottenuto il titolo di Patrimonio Unesco. Spero sia un esempio per altre attività d’accoglienza che vogliano nascere e rispondere a quest’esigenza”. 

(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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