“Davide contro Golia” potrebbe essere il titolo per la “polemica a distanza” tra il Comune di Pieve di Soligo e il professor Vittorio Sgarbi, noto critico d’arte e politico italiano, al quale non sono andati proprio giù i nomi delle 10 città finaliste per il titolo di Capitale Italiana della Cultura 2022.
In un video pubblicato nei social, Sgarbi mostra tutto il suo dispiacere per l’esclusione di Arezzo dalla lista delle finaliste, scagliandosi poi contro il Ministro della Cultura Dario Franceschini e sottolineando che nove città finaliste su 10, tranne l’Aquila, hanno amministrazioni del Pd.
“Il governo è stato così preciso che ha scelto solo città di sinistra con sindaci del Pd – ha affermato Sgarbi nel suo video dopo aver detto che in molti non avranno mai sentito parlare di Pieve di Soligo – L’unica città con un sindaco di centrodestra che è stata scelta fra le dieci è l’Aquila perché, per consolarla dal terremoto e dalla ricostruzione in corso, è dovuta entrare. A Pieve di Soligo il sindaco è Stefano Soldan del Pd”.
Per Sgarbi, anche l’esclusione della città di Verona è inammissibile e questo dimostrerebbe la malafede del governo.
Il sindaco di Pieve di Soligo, che ai tempi dell’università seguiva una rubrica curata dal professor Sgarbi che ha sempre ritenuto un uomo di cultura, ha affermato di essere seccato per la superficialità mostrata dal famoso critico d’arte rispetto a una questione molto complessa come quella della candidatura per il titolo di Capitale Italiana della Cultura 2022.
“Dispiace che una persona di grande cultura abbia fatto affermazioni simili senza approfondire meglio i dettagli della nostra candidatura – ha spiegato – A differenza del professor Sgarbi, sono andato a guardare le varie appartenenze politiche delle città candidate. Su 28 candidature abbiamo 7 città del centrodestra, 11 città nelle quali ci sono delle liste civiche, 8 città del Partito Democratico e due città amministrate dal Movimento Cinque Stelle”.
“Delle dieci città finaliste, a differenza di quello che ha detto il professor Sgarbi, ci sono cinque città con liste civiche, una città del centrodestra, quattro città del Pd e zero del Movimento Cinque Stelle – continua – Io non ho tessere politiche e nella mia squadra ci sono persone del Pd, di Fratelli d’Italia (il nostro capogruppo è Alexa Spina di Fratelli d’Italia) e anche chi è per una maggiore autonomia. Sgarbi ha fatto cattiva informazione e gli consiglio di andare a parlare con il ministro”.
“La sfida per diventare Capitale Italiana della Cultura non è una gara “a chi ce l’ha più grosso” pensando solo ai siti e ai monumenti delle città più importanti – conclude il primo cittadino Soldan invitando Sgarbi a Pieve di Soligo per bere un buon calice di Prosecco Docg – Il bando dà la possibilità a tutti, anche alle città più piccole, di candidarsi perché quello che conta, e che noi abbiamo centrato, è il tema scelto per l’anno di riferimento”.
ll bando in questione parla di cultura come cooperazione, incontro intergenerazionale, inclusione, sostenibilità e coesione sociale per una nuova visione del paesaggio umano e ambientale.
In realtà, va anche detto che il professor Vittorio Sgarbi conosce bene Pieve di Soligo e le Terre Alte della Marca Trevigiana, visitate anche recentemente nel suo tour tra le bellezze artistiche e naturalistiche del Patrimonio dell’Umanità delle colline Unesco.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: Archivio Qdpnews.it).
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