Video inediti, racconti incentrati sullo spazio e sulle implicazioni che le ricerche e le sperimentazioni condotte all’interno dell’ISS hanno per la vita sulla Terra e per la salute del nostro pianeta: Umberto Guidoni, l’astronauta e astrofisico ospite ieri a “Pieve Incontra”, ha tenuto il pubblico incollato alla poltrona per tutta la durata dell’incontro.
Guidoni è stato il secondo personaggio ospite della rassegna curata dalla giornalista Adriana Rasera e al cinema teatro Careni ha registrato il sold out delle prenotazioni, composte in buona parte da giovani.
Per Guidoni, laureato con lode in Fisica e specializzazione in Astrofisica, l’esordio nello spazio avviene nel 1996 con lo Shuttle Columbia con la missione STS-75. È il primo astronauta italiano a conseguire la qualifica di “Mission Specialist”.


La prima parte della serata è stata diretta proprio dall’astronauta, che ha tenuto una preziosa lectio mentre la seconda parte, condotta da Adriana Rasera, è stata dedicata alle domande del pubblico.
Guidoni ha commentato l’attualità connessa al settore delle missioni, messo certamente in difficoltà dai rapporti, ora tesi, tra mondo occidentale e Russia: “Lo scontro attuale ha sicuramente messo a rischio diverse missioni, per fortuna la stazione spaziale internazionale al momento non è stata coinvolta anche se ci sono state minacce in tal senso. Per l’immediato futuro per esempio ci sono già delle difficoltà: doveva partire una missione per Marte dell’Agenzia spaziale europea con un vettore russo ma ovviamente non partirà. Molte missioni verranno inevitabilmente cancellate e questo avrà un impatto anche per il futuro delle esplorazioni sulla Luna e non solo”.


Inoltre ha confermato che il ruolo degli investitori privati nelle missioni è destinato a crescere e, anzi, forse sono già diventati protagonisti: “Lo sono già da diversi decenni anche se ultimamente hanno assunto un ruolo ancora maggiore, basti pensare che ora sono i privati a trasportare gli astronauti nello spazio: la Nasa di fatto non ha più un suo veicolo ma lo affitta ai privati. Non è una cosa negativa – ha affermato – potrebbe essere la giusta spinta per accelerare il processo di innovazione, stimolando anche agenzie spaziali come la Nasa, notoriamente più caute”. D’altro canto, ha specificato, il ruolo dei privati deve venire debitamente regolamentato per evitare di mettere a rischio la sicurezza dei voli spaziali.
Guidoni è consapevole di avere un fascino per tutti gli under 15, e non solo: “Il rapporto con i bambini è sempre stato meraviglioso, mi scaldano il cuore e ogni volta che li incontro chiedo loro chi voglia fare l’astronauta da grande. In passato ammetto che erano molti di più rispetto ad oggi, forse oggi sono più scettici, ma rimangono nonostante tutto estremamente curiosi e interessati: alla fine saranno loro i protagonisti di questa nuova ondata di esplorazione spaziale”.


(Foto: e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
#Qdpnews.it