Ci sono sapori che meritano di essere riscoperti, in una veste e secondo abbinamenti inediti: è il messaggio emerso venerdì sera, nel corso dell’iniziativa “Sopresse nobili e pani antichi”, organizzata al Fondaco del Gusto di Pieve di Soligo, tramite la figura di Graziano Lazzarotto, promossa dal Distretto del cibo di Treviso, in collaborazione con il Consorzio Pro loco del Quartier del Piave.


Presenti alla serata anche Giuseppe Carlet, presidente del Distretto del cibo di Treviso, e Ivano Leo, presidente della Pro loco Valli del Pasubio. Carlet ha ricordato come il Distretto sia nato per “valorizzare i prodotti tipici e le aziende che producono queste tipicità”, mentre Leo ha di fatto invitato i presenti a fare visita a Valli del Pasubio.
Si è trattato del primo evento di degustazione, per promuovere eccellenze e prodotti tipici della provincia di Treviso e dell’Alta Marca.


I convitati hanno potuto degustare una serie di prodotti, in abbinamento a Clinto, Clinton e Noah, sorseggiati nelle scodelle bianche (in passato usate in cantina per spillare il vino) e raccontati da Franco Zambon, presidente dell’associazione Clinto de Marca.
Nello specifico, la serata ha avuto inizio con la sopressa nella sua versione “nobile” (ovvero prodotta con maiali di un anno, con tutte le sue parti, cosce comprese), così da comprendere le caratteristiche di un buon prodotto.
Sono stati serviti due tipi diversi di sopresse da 3 chilogrammi, con sei mesi di stagionatura in cantina: la prima, trevigiana e prodotta da una piccola produzione locale dell’Alta Marca, e la seconda realizzata da un piccolo artigiano delle Valli di Pasubio, Comune del Vicentino che conta una tradizione consolidata nella produzione della sopressa vicentina Dop.
Il tutto accompagnato dalla “Piada” o “Piava”, anche in versione biscottata, pane preparato dallo chef Mirko Fariello, il quale ha successivamente realizzato un risotto a base di Clinton e mascarpone di Latteria Soligo, che si è guadagnato il “bis” da parte dei presenti. La degustazione si è conclusa con dei biscottini, con gocce di cioccolato, accompagnati da Noah.


Il tutto “condito” dai dettagli culinari riferiti da Otello Fabris, esperto di storia della gastronomia e autore di diversi volumi sul tema. Fabris ha insegnato all’istituto Maffioli di Castelfranco Veneto e all’Università di Padova, al corso di laurea in Scienze e cultura della ristorazione e della gastronomia. Fa inoltre parte dell’International stockfish heritage working group, per la presentazione Unesco della proposta di riconoscimento dello stoccafisso.


Per il suo lavoro ha ricevuto nel 2024 il premio Giovanni Nuvoletti (premio in ricordo dello storico presidente dell’Accademia italiana della cucina), riservato a coloro che hanno contribuito in modo significativo alla conoscenza e valorizzazione della buona tavola tradizionale.
(Autore: Arianna Ceschin)
(Foto: Arianna Ceschin)
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