Telmo Pievani ospite di Pieve Incontra su cambiamento climatico e protezione della biodiversità: “Non siamo ancora al capolinea”

La cura della biodiversità non è più un’opzione: l’ha chiarito ieri sera a una platea gremita Telmo Pievani, filosofo della scienza, evoluzionista, professore e scrittore. La sua lectio si è inserita all’interno di Pieve Incontra 2022, la rassegna culturale organizzata dalla città di Pieve di Soligo, con la direzione e conduzione della giornalista Adriana Rasera e il sostegno di Ascotrade Gruppo Hera, Savno, NaturaSì ed il contributo di Hotel Villa Soligo ed Enoteca Corte del Medà.

Pievani si è concentrato sull’attualità partendo però da lontano, dalla costituzione italiana, più precisamente dall’articolo 9, recentemente aggiornato “per la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, nell’interesse delle future generazioni”.

L’evoluzionista ha specificato che la biodiversità sta diminuendo e i fattori che la minacciano sono ormai sotto gli occhi di tutti: deforestazione, diffusione di specie invasive, aumento della popolazione umana e consumo di suolo, inquinamenti, caccia e pesca intensive, più recentemente il riscaldamento climatico. Ma cosa si intende esattamente con biodiversità e come mai ci interessa così da vicino?

Pievani spiega che con questo termine si include la totalità degli esseri viventi presenti sul nostro pianeta. Ciò vuol dire che sono inclusi non solo animali ed esseri umani, ma anche piante e microrganismi. La biodiversità è essenziale: senza di essa, molte delle risorse naturali su cui facciamo affidamento non esisterebbero. È da qui che deriva l’impellente urgenza di salvaguardarla: il suo indebolimento rappresenta una diretta minaccia alla nostra vita.

Durante la serata l’esperto ha confermato che stiamo già sfruttando le risorse previste per l’anno prossimo ma che questo non implica uno scenario apocalittico: “Si può fare ancora qualcosa, non siamo a un punto di non ritorno: possiamo proteggere la biodiversità, aumentare le aree protette, di fatto facendo tantissimo di concreto per rallentare la perdita di biodiverstià”.

Pievani spiega che no, non era possibile evitare questa situazione, non c’è un diretto responsabile contro cui scagliarci ma la nostra società, sostiene, affronta tutto come se fosse un’emergenza: “Per esempio anche la siccità che ci sta colpendo in questi giorni la viviamo come se fosse una calamità fuori controllo ma in realtà si tratta spesso di situazioni prevedibili e logiche, sono tutte conseguenze previste dal cambiamento climatico. Dobbiamo quindi smettere di pensare tutto in termini di emergenza e capire che invece dobbiamo metterci all’attivo riducendo le emissioni e i consumi in modo da uscire da questo problema nell’arco di dieci, quindici anni“.

In tutto ciò la scienza è fondamentale: non può essere la sola attrice in questo campo ma può fornire dati precisi su come affrontare determinate situazioni:”Deve dare alla politica le informazioni utili per decidere in modo responsabile e lungimirante. Di fatto proprio la scienza è capace di dare accesso a dei modelli precisi per capire e prevedere ragionevolmente cosa succederà nei prossimi anni: Dobbiamo sfruttarla per non farci trovare sorpresi e impreparati come sta invece continuando ad accadere”.

(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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