Tregua Israele-Hamas, il pensiero del cardinale Stella: “Sia un momento di dialogo e di ascolto reciproco”

Dopo 15 mesi di conflitto, la tregua Israele-Hamas sembra dare un barlume di speranza.

Una tregua che durerà per sei settimane ed è la prima fase di tre che compongono un accordo, che prevede il “cessate il fuoco” nella Striscia di Gaza, il rilascio parziale di ostaggi e prigionieri e il ritiro graduale delle truppe israeliane.

Sono state liberate e consegnate alla Croce Rossa le prime tre donne israeliane rese prigioniere le quali, a una prima visita, sono parse in buona salute.

Pochi minuti dopo l’entrata in vigore della tregua, sono arrivati dei camion con aiuti umanitari nella Striscia di Gaza.

Un momento di grande sollievo, anche internazionale ma che, secondo gli analisti politici, non cancellerebbe comunque un grande interrogativo per il futuro: in sostanza, nonostante si tratti di un accordo positivo, di fatto non c’è ancora nulla di concluso.

Intanto sabato, il cardinale Beniamino Stella, intervenuto alla cerimonia della benedizione degli animali tenutasi a Pieve di Soligo, ha espresso un pensiero in questo momento così particolare.

“Le guerre hanno segnato il cammino e l’uomo non ha mai imparato abbastanza – le parole del cardinale Stella – Speriamo che in questa tregua si possa imparare che possiamo vivere nella pace e costruire la pace”.

La tregua è un momento di riflessione, di dialogo e di ascolto reciproco – ha proseguito – Speriamo che nasca il desiderio di una riconciliazione”.

“Non disperiamo mai: la speranza è che l’uomo, anche attraverso la sofferenza, impari ad amare la pace”, ha concluso.

(Autore: Arianna Ceschin)
(Foto e video: Arianna Ceschin)
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