Dopo diversi anni in cui il granello è stato a sedimentare, finalmente oggi è possibile vedere un bel frutto: un nuovo giardino accessibile (nella foto) alla Nostra Famiglia di Pieve di Soligo. Si è pensato di chiamarlo “Il granello”, appunto. Il taglio del nastro è in programma sabato 26 maggio, alle ore 10.30, con una festa nel presidio pievigino.
Il progetto per la realizzazione del giardino accessibile nasce dall’esigenza di dare risposta alle diverse sollecitazioni da parte degli utenti, di migliorare le condizioni dell’ampio spazio verde presente nell’area esterna della struttura e renderlo accessibile agli utenti: bambini, giovani adulti e ai familiari afferenti ai servizi riabilitativi. Infatti il Presidio di Pieve di Soligo offre percorsi riabilitativi specializzati ed è sede dell’Irccs “Eugenio Medea”, reparto ospedaliero in cui si affrontano complesse problematiche diagnostiche, valutative e riabilitative.
Il nuovo giardino è privo di barriere architettoniche; esso nasce da un piccolo seme, un concorso di idee promosso dalla direzione che due anni fa aveva chiesto ad un gruppo di pazienti ricoverati nel reparto di Unità di “Riabilitazione delle turbe neuropsicologiche acquisite” come immaginavano quello spazio verde.
Quel seme della condivisione, ha cominciato a maturare per generare un frutto, così i desideri ed i sogni hanno cominciato a prendere forma diventando realtà grazie ad un importante lavoro di squadra di diversi operatori che hanno portato avanti e seguito i lavori negli anni con pazienza e instancabile caparbietà fino a giungere alla realizzazione del giardino.
In questi anni “con l’avanzata della società moderna liquida, caratterizzata da un endemico consumismo, eroi e martiri battono in ritirata”, scriveva il sociologo e filosofo polacco Zygmunt Baumann in un articolo di qualche anno fa, ma in questa “società liquida”, esiste ancora la solidarietà? L’amore e l’attenzione per il prossimo?
Non si è in grado di dare risposte soddisfacenti, ma quello che si può fare è testimoniare attraverso l’esperienza che ancora è attuale il pensiero del fondatore de La Nostra Famiglia il beato Don Luigi Monza quando affermava, nel secolo scorso, che “La santità non consiste nel fare cose straordinarie, ma nel fare straordinariamente bene le cose ordinarie”, così con il granello dell’amore, dell’attenzione, della solidarietà di persone amici de “La Nostra Famiglia”, il Comune di Pieve di Soligo, aziende e Pro Loco del territorio, l’associazione “Run for Mike” e gli “Amici di Marco Antoniazzi”, istituti di credito, i cittadini attraverso il 5×1000, ognuno ha seminato per il bene verso gli ospiti, i bambini, i familiari, gli operatori.
(Fonte e foto: La Nostra Famiglia).
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