Risalgono alle notti di giovedì e sabato i due episodi di vandalismo ai danni di alcuni autobus Mom parcheggiati nel deposito mezzi di Pieve di Soligo, in zona cimitero. Un finestrino laterale della corriera spaccato, probabilmente con i martelletti frangi vetro, e segni di bruciatura, forse lasciati nel tentativo di incendiare il mezzo, è quanto si sono trovati di fronte gli autisti dell’azienda di trasporto pubblico venerdì mattina.
Ma non è tutto, stamani, sabato, i conducenti Mom hanno iniziato la giornata con l’ennesima spiacevole sorpresa: qualche vandalo la notte scorsa ha aperto le porte delle corriere in sosta nel deposito urinando sui sedili di una di queste, compreso il sedile del guidatore, che questa mattina era ancora zuppo di pipì.
“Non sappiamo chi sia stato – commenta Paolo Minet, segretario del sindacato Faisa-Cisal Treviso a cui sono stati immediatamente segnalati i due episodi di vandalismo – probabilmente qualche balordo che bivaccava in corriera e che, preso dalla noia, ha pensato bene di rompere i vetri con i martelletti di sicurezza per poi gettarli nel campo come immondizia. I colleghi, infatti, li hanno ritrovati nel prato vicino. Entrare nelle corriere chiuse – spiega Minet – è relativamente semplice. Purtroppo, qualche ora dopo essere state spente perdono pressione e basta un colpo ben assestato per aprire le porte”.
Non è la prima volta che il deposito di Pieve fa da sfondo ad episodi di degrado di questo genere. In passato a finire nel mirino dei vandali sono stati non solo i mezzi Mom ma anche le stesse auto personali degli autisti. “Da anni chiediamo, senza risultati, che vengano installate delle telecamere di sorveglianza del parcheggio – prosegue Minet– non sappiamo nemmeno se abbiano in progetto di installarle. Non capiamo perché l’azienda non faccia nulla almeno per tutelare sé stessa, riparare e pulire le corriere costa caro”.
In merito all’accaduto si è espresso così il sindaco di Pieve di Soligo Stefano Soldan: “Esprimo vicinanza all’azienda MOM condannando questi atti di vandalismo che non hanno nessun senso e provocano solamente costi per tutti. Sono propenso a credere che sia atto di uno o più sbandati. Sicuramente collaboreremo con la MOM per trovare dei sistemi o di video sorveglianza o di recinzione che disincentivino questo tipo di fenomeni”.
(Fonte foto: Faisa-Cisal Treviso)
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