“Volevo solo giocare a pallavolo”: l’atleta della Nazionale di sitting volley Silvia Biasi presenta il suo libro e si prepara per le Paralimpiadi

Silvia Biasi è il libero della Nazionale di sitting volley, disciplina paralimpica della pallavolo e, gioca con l’ausilio di una protesi a una mano dimostrando che il coraggio e la determinazione possono superare qualsiasi ostacolo.

Ieri l’atleta pilastro della Nazionale, che si sta preparando alle Paralimpiadi di Tokyo, ha presentato ieri il suo libro a Pieve di Soligo, al Ristorante da Loris: “Volevo Solo Giocare a Pallavolo”.

Un libro che parla della storia di Silvia ma anche quelle delle sue straordinarie compagne di squadra che portano avanti i colori e il coraggio dell’Italia.

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Ragazze che, con il loro esempio, vogliono dire al mondo che la disabilità non può impedire di realizzare un sogno, neanche quello di giocare a Pallavolo.

Subire un trauma così, quando sei molto piccolo, ti tocca, almeno dal mio punto di vista, relativamente perché è come se ci nascessi – spiega Silvia – Ho quindi imparato a conviverci tranquillamente“.

Durante la serata, a cui hanno partecipato anche Mario Sanson, delegato Coni per la Provincia di Treviso, Roberto Maso, presidente del Comitato Regionale Veneto Federvolley, il presidente Fipav Treviso Belluno Michele De Conti e il sindaco di Refrontolo Mauro Canal, l’atleta originaria di Godega di Sant’Urbano ha raccontato alcuni momenti salienti della sua carriera specificando anche come è nata l’idea di fare un libro.

“L’idea è nata quasi per scherzo, – ammette – abbiamo aperto un concorso finalizzato a trovare un disegno nella protesi con cui andrò ai giochi di Tokyo, assieme alla proposte arrivavano anche commenti sui disegni. Oltre a questo io e Antonella Stelitano (l’autrice del libro) abbiamo notato un abisso della percezione che ha la gente della disabilità e della poca conoscenza che c’è attualmente riguardo a questa problematica. Perciò abbiamo voluto mettere in evidenza tutte queste cose pubblicando il libro in tempi record”.

Ora per Silvia e le sue compagne è tempo di tornare sul campo a dimostrare tutta la forza e le qualità del gruppo, in un palcoscenico come quello delle Paralimpiadi che, si spera, possa essere ricco di soddisfazioni.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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