“Zanzotto 100” a Pieve di Soligo, riflessioni sulla poesia nel 21esimo secolo: “Il compito del poeta è mettere in crisi il linguaggio”

Nelle diverse giornate della manifestazione “Zanzotto 100. La poesia dalla A alla Z” il pubblico di Pieve di Soligo ha potuto conoscere tanti artisti, scrittori e registi che hanno dato il loro contributo per celebrare la poesia e la figura di Andrea Zanzotto.

La cantante e interprete Ginevra Di Marco, nello spettacolo “Lucho e noi”, ha voluto omaggiare il famoso scrittore, poeta e regista Luis Sepúlveda, morto nell’aprile del 2020.

“Luis Sepúlveda era una persona che allargava le braccia e aveva un abbraccio meraviglioso – racconta Di Marco – Allo stesso tempo aveva dei momenti di grande assenza: anche con la confusione intorno, lui a volte si isolava, guardava lontano e sembrava ripercorrere tappe della sua vita anche molto dolorose e di grande sofferenza”.

L’artista e poeta Antonella Bukovaz, invece, ha offerto un’interessante lettura del paesaggio nello spettacolo “Paesaggio con Zanzotto”.

“Ho scelto questo titolo e ho costruito questo reading – spiega Bukovaz – scorrendo non soltanto la raccolta ‘Dentro il paesaggio’ ma anche altre cose di Andrea Zanzotto che mi hanno portato a costruire intorno a delle suggestioni e delle visioni che mi sono arrivate con queste letture che, però, hanno compreso anche il mio personale paesaggio, io vengo da una zona di confine”.

Antonella Bukovaz ha spiegato che dentro questo paesaggio ci sono componenti enormi che riguardano le storie della guerra, soprattutto il Dopoguerra, e un paesaggio che è stato abbandonato e “condannato” ad essere abbandonato nel quale le possibilità per una vita di sviluppo sono state negate.

“Da questo paesaggio – conclude -, entrare nel paesaggio di cui ci parla Zanzotto in tutto quello che ha fatto è una strada che per me è stata tracciata”.

Nel cortile interno della biblioteca l’editore e critico letterario Roberto Cicala ha presentato “Una casa per Zanzotto e gli altri. Interlinea: progettare libri dall’autore al lettore”, con le letture del poeta-performer Julian Zhara.

“È difficile essere poeta nel 21esimo secolo – ha aggiunto Zhara – ma questa è la parte divertente perché il compito del poeta è quello di scavare nelle parole e di mettere in crisi il linguaggio. È quello di interrogarsi su tutte le parole che ci abitano, che abitiamo e che abbiamo in dono perché le parole non le scegliamo noi, è un’eredità che abbiamo”.

Roberto Cicala ha poi spiegato che per Andrea Zanzotto la poesia è un approccio al mondo attraverso parole, che possono essere quelle dell’infanzia e del dolore, che ci fanno guardare nello specchio interiore facendoci capire chi siamo e dove andiamo.

Commentando il laboratorio di scrittura fantastico “Far Filò”, lo scrittore Gianluca Caporaso ha sottolineato che i bambini possiedono una forza originaria: “Se ci pensiamo siamo stati tutti bambini e abbiamo pescato nel silenzio della vita segni e parole da portare agli altri. Loro sono in questa fase che va provocata, accompagnata e giocosamente sostenuta”.

La manifestazione è proseguita questa mattina con “Dolce andare elegiando”, versi per incontrare Zanzotto e Turoldo con Roberto Cicala, e con “Costellazione Zanzotto. Prime luci”: un percorso in biciletta nei luoghi di Andrea Zanzotto con Fabio Dal Pan (evento con la collaborazione del Comitato Pro Loco Unpli Veneto e gli Spaginati, lettori volontari della biblioteca di Pieve di Soligo).

“Zanzotto 100. La poesia dalla A alla Z” si è conclusa con Franco Arminio nel cortile del municipio di Pieve di Soligo con “Poesia, paesaggio, passione”.

(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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