Cerimonia dello “spadino” a Possagno: protagonista Umberto, ex allievo degli Istituti Cavanis

Ha scelto la Casa del Sacro Cuore dei Padri Cavanis di Possagno, dell’omonimo Istituto scolastico, dove ha iniziato a frequentare la scuola, dalle elementari alle medie e il successivo biennio delle superiori, per la cerimonia dello “spadino”, un antica tradizione marinara che riveste una grande importanza nella Marina Militare.

Protagonista l’ex allievo Umberto Rocci, padovano di origine, da tempo trasferitosi con la famiglia a Cavaso del Tomba.

Ex studente dei Cavanis, il 17enne Umberto, allievo dell’Accademia Scuola Navale Militare per ufficiali “Francesco Morosini” di Venezia, dove sta svolgendo la terza liceo classico, ha voluto come testimoni, oltre ai famigliari, il Padre Rettore della scuola, don Giuseppe Francescon, il suo ex professore Giancarlo Cunial, insegnante di lettere e filosofia presso l’Istituto Cavanis, e il preside dello storico plesso scolastico pedemontano, Ivo Cunial.

Una cerimonia semplice nello stile, ma piena di significato, di un rito antico e suggestivo dove i protagonisti sono i giovani allievi delle scuole militari che presentano al Signore lo “spadino”.

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Un rito che mantiene fede alla tradizione dell’affiliazione accademica, come monito a seguire i valori fondanti di onestà, lealtà, professionalità e responsabilità, senso del dovere e spirito di sacrificio.

Lo “spadino”, che viene consegnato al momento dell’ingresso ufficiale nella Marina Militare, trae origine da un’antica tradizione marinara ed è un arma corta poco più di un pugnale impiegata dai giovani ufficiali che a bordo delle unità navali non potevano svolgere con agilità il proprio servizio, utilizzando la lunga sciabola tipica della fanteria.

Lo spadino inoltre è legato alla cerimonia e viene consegnato come testimone da parte degli “Anziani” ai “Capelloni”.

Nell’antica tradizione l’allievo di Marina chiede al proprio parroco o a un’altra figura ecclesiastica a lui vicina la collaborazione per la consacrazione dello spadino.

La cerimonia viene anticipata dalla lettura della preghiera del Marinaio, prima della benedizione, salutando il futuro ufficiale con il classico “buffetto di correzione”: “Sono tanti gli allievi che sono passati in questa scuola e che poi prendono varie strade del mondo” sottolinea il professor Cunial.

“La scelta di Umberto di frequentare l’Accademia Militare non è stata mai nascosta nel corso della scuola – ricorda Cunial – Lo ricordo come un bravo ragazzo, introverso, ma altrettanto serio e posato, una scelta la sua impegnativa e di sacrificio. Giovani come lui sono la forza per un futuro di valori, contro l’incoscienza e il vuoto della nostra società”.

(Fonte: Giovanni Negro © Qdpnews.it).
(Foto: Giancarlo Cunial).
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