Si sono date appuntamento al confine, sul Monte Palon, le amministrazioni e i rispettivi gruppi alpini di Possagno e di Alano di Piave, per celebrare assieme lo scoprimento e la benedizione del monumento al Milite ignoto e, con l’occasione, festeggiare anche la conclusione di una fase che ha visto negli ultimi tempi volontari e professionisti impegnati nella riqualificazione di alcune aree.
Nell’ultimo anno, il Comune di Possagno e quello di Alano hanno collaborato per portare a termine alcune operazioni legate alla viabilità, pur rispettando la natura “selvaggia” della loro montagna.
Il tema della memoria, che sul Palon è sempre stato centrale, continua a essere una priorità per entrambi i Comuni: ad averlo ribadito nel loro intervento sono stati il sindaco Valerio Favero per Possagno e il vicesindaco Angelo Zancaner per Alano di Piave.
A commemorare il sacrificio degli uomini senza volto, che sul Palon è stato grande, c’erano le associazioni d’Arma, oltre a un buon numero di spettatori. Dopo un momento davanti alla Croce, il corteo si è spostato lungo il sentiero delle trincee: lì, dopo aver scoperto la targa e aver ricevuto la benedizione, il vicesindaco Maura Baron ha deposto un trionfo di fiori davanti alla targa dedicata al Milite ignoto. Nel rifugio, dopo la cerimonia, i volontari hanno organizzato un momento conviviale.
“Abbiamo appena concluso, con uno sforzo enorme del Gruppo Alpini, i lavori alla trincea sulla sommità del Palon e l’accesso al rifugio – spiega il primo cittadino di Possagno – Ora stiamo lavorando per il secondo piano del rifugio. Tutto questo perché questa è la nostra montagna e qui vive la nostra memoria”.
Come spiega il capogruppo Ivano Perisello, i lavori hanno riguardato la messa in sicurezza della volta di una galleria, anche in modo da poter accedere alle cannoniere e alle mitragliatrici che giacciono lì in cima. “Questa era la prima linea – commentano il vicesindaco di Alano Zancaner e il capogruppo degli alpini Valentino Rech – Bisogna rispettarla e custodirla per le generazioni future”.
A detta delle due amministrazioni, il Palon si è confermato un luogo frequentato sia dagli amanti della storia, sia dagli escursionisti: i visitatori si fermano a bivaccare nelle baracche sulla cima, per poi proseguire verso località Paradiso e raggiungere malghe e altri luoghi d’interesse.
Anche per questo motivo un altro sforzo delle due comunità sta nell’organizzazione di passeggiate e altre iniziative che avvalorino questi luoghi: “È una montagna selvaggia e secondo me è giusto che rimanga così – aggiunge Zancaner – Il 20 di questo mese abbiamo previsto un’edizione della Ciaspa Luna dedicata al Milite ignoto, con la partenza dal Palon, proseguendo lungo il Pit, la Barbeghera e tornando qui”.
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