Nel programma di “Possagno Cambia” ambiziose opere di riqualificazione. Favero: “Vogliamo continuare a rinnovare il paese”

“Fare di Possagno un paese che sia glorioso non solo per il suo passato, ma anche per il suo futuro”: questa è una delle premesse della lista che riconfermerebbe come sindaco il 44enne Valerio Favero, che venerdì ha presentato i suoi candidati consiglieri alla cittadinanza nella Casa delle Associazioni.

La presentazione di “Possagno Cambia”, che ha tre volti nuovi tra i consiglieri ma riconferma tutti gli altri attualmente in carica, è iniziata con il saluto di tutti i candidati consiglieri: il vicesindaco uscente Maura Baron, gli attuali assessori Mauro Vardanega e Isabella Finato, Lucio Negro, Luciano Zulian, Giuseppe Toscan, Marco Cunial, Paolo Basso, Arianna Cunial e Gabriele Giacomelli.

Nella prima parte della serata Favero ha presentato un riepilogo degli scorsi cinque anni di amministrazione: tra le opere più importanti realizzate sono state citate la nuova piazza Antonio Canova, il municipio spostato nell’unico stabile attualmente antisismico, la riqualificazione della nuova scuola primaria “Fantina”, della Casa delle associazioni, le varie asfaltature e cablature, l’atrio e la prima campata dell’Ala Lazzari, la pulizia delle valli, la nuova illuminazione sulla Valcavasia, l’intervento sui vari cedimenti, l’intervento sulle trincee del Monte Palon.

Abbiamo realizzato 8 milioni di euro di opere pubbliche con 4,5 milioni di contributo, in cinque anni di cui due di pandemia – ha affermato Favero – e tutto questo senza accendere alcun mutuo. L’unico che stiamo pagando è stato ereditato da precedenti amministrazioni. Abbiamo ottenuto i contributi partecipando ai bandi e il Comune, oggi, è più ricco di come lo abbiamo trovato all’inizio del mandato”. 

Il programma proposto da “Possagno Cambia” è articolato in numerosi punti e presenta alcune opere per le quali esisterebbe già un progetto definito da tempo. L’urbanistica e i lavori pubblici continuano a giocare un ruolo importante nello scenario della Possagno “cambiata”: per quanto riguarda il tema casa e famiglia, la lista mette in gioco l’idea di un asilo nido pubblico, da creare al “campo delle quinte” attraverso l’ottenimento di un bando Pnrr dedicato e un finanziamento al 100%. Il bonus bebè e quello per la prima casa troverebbero nel programma della lista una continuazione. A questi bonus se ne aggiungerebbe anche un altro per le nuove attività, così da invogliare nuove aperture turistiche nel Comune.

Per i giovani e gli anziani Favero ha parlato della necessità di riqualificare e ripensare alcuni spazi dedicati: nuove aule studio nell’ala nord del Collegio Canova da dare in gestione ai ragazzi e responsabilizzarli, ma anche una sede per le associazioni da dare ai giovani e un centro ricreativo per la terza età. Il sindaco ha parlato poi dell’importanza dei referenti di contrada, con sedute semestrali d’incontro per comprendere le singole esigenze delle zone del paese.

Nel sociale l’amministrazione vuole sostanzialmente portare avanti le proposte già presenti e in alcuni casi potenziarle: dall’aumento delle ore dell’assistente sociale dopo la pandemia, allo spazio d’ascolto verso i ragazzi, dai pasti a domicilio al trasporto dei ragazzi disabili in sinergia con Cavaso, dalla scuola d’italiano per donne straniere agli sportelli per i più piccoli e i ragazzi delle medie. Per il mondo della scuola, oltre alla ristrutturazione già in corso dell’ala est del Collegio Cavanis, la visione sovracomunale porta la lista a sostenere l’idea di avere un polo scolastico condiviso con Cavaso, a Possagno per quanto riguarda le elementari e nel Comune vicino per quanto riguarda le medie. “Per le associazioni, le sosterremo nei momenti difficili come abbiamo fatto durante la pandemia”. La squadra pensa anche a uno spostamento della biblioteca nell’ala nord del Cavanis.

Il candidato sindaco ha poi parlato dell’ipotesi di pensare a una cooperativa come negozio di beni alimentari in centro, per poter vendere prodotti tipici d’interesse per il turista e al contempo rifornire i cittadini quando ne hanno la necessità, e della possibilità di aprire un chiosco vicino al campanile del Tempio del Canova, per dare ai 70-100mila visitatori all’anno un luogo dove ristorarsi e risolvere la questione della gestione dei bagni.

Nel programma di “Possagno Cambia” si parla di un adeguamento sismico alla seconda e alla terza campata dell’Ala Lazzari, con una nuova ristrutturazione del bookshop e una nuova entrata per il Museo Gypsotheca Canova, del finanziamento ricevuto da un privato per la ristrutturazione di Casa Canova e un fondo di 450mila euro ottenuto dalla sovrintendenza per le infiltrazioni dell’Ala Scarpa. “L’attesa per queste opere è dettata dai festeggiamenti in corso per il Bicentenario del Canova” ha detto Favero. Un’altra idea lanciata ieri sera è quella relativa a un percorso interno capace di portare alla stanza che giace sopra al colonnato del Tempio, dove organizzare mostre con vesti in filo d’oro, ostensori e altri gioielli ereditati dai possagnesi.

Come per la lista avversaria, la riqualificazione degli immobili fatiscenti è uno dei punti più corposi: “A Possagno non ci sono appartamenti in affitto. Solo case fatiscenti che, se acquistate e ristrutturate, potrebbero diventare appartamenti in affitto adatti per giovani famiglie”. Su questo punto il programma insiste con due progetti massicci: Casa Spada, proposta come sede di un master sul restauro del gesso, e l’ex alberghiero Maffioli, con un progetto di conversione in un centro di recupero atleti disabili o paraolimpici, che secondo Favero “potrebbe stravolgere il paese”.

Altri progetti citati nel lungo programma di “Possagno Cambia” riguardano l’ex fornace Ludovico, con un piano per bonificarla e cederne metà al Comune, la Sala Pio X, l’acquisizione della proprietà dell’antenna Vodafone tanto discussa in centro in modo poi di rimuoverla, l’implemento della videosorveglianza nei varchi del Comune, il secondo piano del rifugio sul Monte Palon, la visione di una fitta rete di percorsi pedonali che attraversano il paese, di cui uno anche da sud a nord, collegando le strutture scolastiche. Tra gli argomenti discussi durante la presentazione c’era anche il controllo delle moto e l’eventuale attivazione del servizio di “ausiliari di montagna”, volontari qualificati a dare le multe.

Dal punto di vista della collaborazione sovracomunale, Favero definisce “ambiziosissima” l’idea della fusione: il risultato sarebbe avere un Comune con un peso diverso a livello decisionale, ma rimane la necessità di tutelare il patrimonio lasciato ai soli possagnesi. “Prima dei risultati dello studio – afferma Favero – saranno i cittadini a decidere”.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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