Sono passati diversi mesi da quando il Museo Gypsotheca Canova di Possagno si è aggiudicato la vittoria del concorso #Volotea4Veneto, che metteva in palio una somma di 90 mila euro da destinare al restauro di 34 bozzetti in terracotta dell’artista danneggiati durante il primo Conflitto mondiale.
Alla consegna dell’attestato da parte della country manager per l’Italia e per l’Europa meridionale di Volotea, Valeria Rebasti, questa mattina erano presenti in sala consigliare a Possagno il presidente della Fondazione Canova Vittorio Sgarbi, la direttrice Moira Mascotto, il sindaco Valerio Favero e l’assessore regionale Federico Caner.
Se il risultato di 14.222 voti è stato il primo vero trofeo per il museo, dimostrando la grande solidarietà di cui il territorio è capace, l’altro vantaggio diretto deriva dalla risonanza che il concorso è riuscito ad avere con lo stesso invito al voto da parte delle comunità.
Una vera e propria tifoseria radicata nel territorio quella che traspare dalla vittoria, che renderà possibile, proprio in prossimità delle celebrazioni per il bicentenario dell’artista, uno studio approfondito a livello scientifico, capace di svelare dettagli ancora più notevoli della vita e delle opere di Antonio Canova. Sbaragliati (con rispetto) i due progetti presentati in provincia di Verona e quello relativo a Villa Pisani a Stra, il Museo Gypsotheca Canova mira ad approfittare di quest’opportunità per focalizzarsi sulla ricerca e mantenere la propria funzione di laboratorio di ricerca oltre che di museo d’esposizione.
I lavori sui bozzetti, tra i quali una “testa ideale” e una “danzatrice”, a cura del dottor Giordano Passerella e con la collaborazione dell’Università di Bologna e di Padova, avranno inizio a partire da domani e si svilupperanno in due tranche con una pausa nel mezzo per permettere un maggiore coinvolgimento anche del pubblico: “Restauro, indagini diagnostiche e indagini conoscitive saranno realizzate in questa sede” spiega la direttrice Mascotto, che ha ringraziato particolarmente, oltre alla compagnia aerea, anche la Regione Veneto, il Gruppo Save, l’Ipa Terre di Asolo e Monte Grappa (rappresentata dalla presidente Annalisa Rampin) e lo staff del museo.
“Non c’è modo migliore di celebrare l’artista e il patrimonio di cui siamo custodi se non studiandolo approfonditamente – commenta. – Siamo davvero felici di aver ottenuto questo premio, – ha affermato il sindaco Favero – che ci permetterà di attrarre ancor più turisti nella nostra Possagno”.
“Ottima iniziativa in sinergia con Volotea” commenta l’assessore Caner, che ha parlato di come la Regione Veneto stia cercando di costruire un dialogo sempre più stretto con le compagnie aeree, in modo da rendere ancora più capillare il trasporto dei turisti sul territorio regionale. Se Possagno può sembrare una località piuttosto isolata, alla conferenza stampa di oggi si è parlato di una serie di reti di collaborazione tra musei (l’Isola dei Musei, Case Natie) che potrebbe essere ampliata attraverso l’entrata in gioco di nuove imprese: Caner ha fatto sapere, infatti, che proprio per la creazione di prodotti turistici dedicati sono già disponibili alcuni bandi con finanziamenti fino al 70%.
Il primo decollo di Volotea, compagnia di origine spagnola, è avvenuto a Venezia. Forse per questo esiste da parte del brand un interesse particolare nell’avvicinarsi al tessuto culturale veneto e finanziarne la valorizzazione: inoltre, già in passato, Volotea aveva sostenuto alcuni restauri a Venezia, Genova e Napoli, e punta a rilanciare il turismo europeo anche da questo punto di vista. La compagnia prevede un orizzonte terso anche dal punto di vista del progresso tecnologico e ha fatto sapere che sta studiando un primo aeromobile elettrico, per ora con una capienza limitata a 9 posti.
In ritardo di qualche decina di minuti, ma sempre presente per la piccola ma tenace Possagno, anche il professor Vittorio Sgarbi si è complimentato con Volotea per l’iniziativa e ha manifestato il proprio entusiasmo per l’inizio dei lavori ai bozzetti: “Mostrare a un turista che può prendere un aereo e scendere a Treviso e da Treviso arrivare a Possagno è un’opera di comunicazione che merita a prescindere dai 90 mila euro”.
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