Possagno, dal restauro dell’autoritratto canoviano affiora una nuova opera sconosciuta che sbalordisce il museo

Una radiografia ha rivelato un secondo dipinto, sottostante a “Autoritratto come scultore” di Antonio Canova: il dipinto finora noto, raffigura l’artista Canova su sfondo scuro, elegantemente vestito, e che tiene in mano strumenti da scultore.

Sotto tale dipinto ne è emerso un altro, in cui sono presenti due volti, che sollevano molti interrogativi: si tratta di un’opera sconosciuta o si tratta invece di una pratica usuale, e quindi Canova ha coperto i due volti con l’autoritratto, realizzato su una tela vecchia? E chi può avere firmato quei due volti, se non è stato Canova? E ancora, quando è stato realizzato, e perché è stato coperto? Queste domande potrebbero trovare risposta con ulteriori indagini, più approfondite.

L’ampio progetto di restauro prevedeva una diagnostica volta a verificare lo stato di verniciatura e dei ritocchi. Invece, con il suo avviarsi, reso possibile grazie al mecenatismo della Home Cucine di Cison di Valmarino, l’opera è stata tolta dalla sua cornice, svelando che il lato sinistro presentava delle porzioni di pittura incompatibili con il dipinto noto, realizzato nel 1799.

Per questo è stata valutata con la soprintendenza l’opportunità di approfondire attraverso delle radiografie, che hanno appunto rivelato il dipinto sottostante e la notizia ha sorpreso il Museo e gli addetti ai lavori.

Radiografia Autoritratto copy

“È una grande soddisfazione e un’importante scoperta, perché emergono cose nuove che non conoscevamo – afferma Vittorio Sgarbi, presidente di fondazione Canova onlus – In questo periodo in cui i musei sono chiusi (anche se il contatto con le opere d’arte non contagia), l’attività è legata alla ricerca e manutenzione opere. La radiografia presenta due teste, una di un prigioniero e una di un anziano, che non presentano un collegamento con la tela sovrastante“.

“Forse sono solo due studi e non un’opera completa. Si può ipotizzare che sia del Canova per la plasticità delle figure, ma resta un’ipotesi – conclude l’onorevole – Questa fase di ansia di conoscenza che sta vivendo la fondazione Canova sarà utile, nei limiti dei finanziamenti, per proseguire nell’ attività di ricerca e di studio”.

Esprime soddisfazione anche la direttrice Moira Mascotto: “Abbiamo l’occasione di conoscere nuovi aspetti della vita artistica canoviana. Questo ritrovamento può rappresentare un ulteriore passo avanti per la conoscenza di Canova pittore, già arricchita negli ultimi anni da importanti ritrovamenti”.

Ringrazia sentitamente il sindaco Valerio Favero: “L’attività del museo è fondamentale perché si impegna non solo a valorizzare, ma anche a conservare nel modo migliore le opere del Canova, come in questo caso”.

(Fonte: Laura Sambruna © Qdpnews.it).
(Foto: Gypsotheca Canoviana).
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