Il Covid19 si è portato via Don Rino Cunial suscitando un profondo cordoglio nelle Comunità di Possagno e Cavaso del Tomba, dove Don Rino aveva prestato servizio religioso dopo il ritiro dalla Parrocchia romana di Sant’Eligio.
Don di Rino 93 anni è mancato ieri sabato 14 novembre nella sua abitazione di Possagno in via Fornaci dove viveva con il fratello Luigi, l’unico ancora in vita di un grande famiglia.
Chiamato a Roma, dallo zio Monsignor Ettore Cunial in aiuto nell’evangelizzazione nella zona delle bonifiche pontine, dove ha vissuto tutta la sua vita sacerdotale nella Parrocchia di Sant’Eligio, che aveva contribuito a fondare, e dove è stato parroco per quasi quarant’anni, per poi ritornare al suo paese natale. Don Rino nonostante l’età avanzata lo si vedeva spesso passeggiare in paese tra le fornaci, e la zona degli Olivi con la corona del rosario in mano.
Per non parlare delle processioni popolari in occasione delle Rogazioni, della Madonna Pellegrina, delle processioni con le reliquie di San Rocco, piuttosto che a Santa Giustina per invocare la pioggia.
Un cognome quello dei “Cunial” alquanto presente nella città del Canova, e per una distinzione famigliare, faceva parte del ramo dei “Paetot” il tradizionale cappotto, che secondo la storia un suo antenato indossava al posto del tabarro.
L’ex sindaco di Possagno Giancarlo Cunial (nella foto) lo ricorda con un simpatico aneddoto. “Un giorno all’uscita della messa al Tempio Canoviano le chiesi di celebrare una messa in ricordo dei miei defunti, e gli ho consegnato la busta con l’offerta. E lui me l’ha gentilmente respinta, affermando che lui, è uno, bino, trino, ma non quattrino..”.
Un prete d’altri tempi che ha lasciato un grande segno nelle comunità dove ha svolto il servizio religioso. La data dei funerali non è ancora stata fissata.
(Fonte: Giovanni Negro © Qdpnews.it).
(Foto: Facebook).
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