La passione per i motori si è fatta sentire a Possagno, ieri, durante la terza edizione dello Scopel Day, che si è spostato dalla piazza del Tempio al piazzale della Fornace Coe lungo la Valcavasia: alcuni fortunati hanno potuto prendere il posto del navigatore a bordo di un’auto da rally, condotta tra ostacoli e chicane ad alta velocità dai fratelli Scopel, Roberto e Andrea.
A decretare chi avesse il diritto di salire in auto è stata una lotteria: grazie all’ampliamento del circuito, alla messa a disposizione di ben tre auto e di un secondo pilota, Andrea Scopel appunto, a partecipare sono stati in molti.
Il contributo della quota di iscrizione, una volta saldati i costi fissi, verrà devoluto all’associazione Giocaconilcuore, che si occupa di clownterapia e “smile room” per bambini disagiati negli ospedali veneti o in altre strutture d’accoglienza. A rappresentare l’associazione, con palloncini e travestimenti, c’era anche il presidente Giorgio Silvestrini.
Una Skoda Fabia Wrc, una Peugeot 208 e una Ford Fiesta le auto messe a disposizione da Motor Team e La Marca Racing, che hanno saputo entusiasmare non soltanto chi è salito a fianco degli Scopel, ma anche il folto pubblico alle estremità della pista, tra grandi e bambini, intrattenuti anche dagli stand gastronomici allestiti dalla Pro loco e dalle altre associazioni possagnesi.
Una moltitudine di magliette blu per lo staff dell’evento, che si è dato da fare in sinergia per mettere in sicurezza il pubblico, sia regolando l’accesso, sia preparando i passeggeri all’esperienza adrenalinica.
L’evento, che anche l’anno scorso nonostante il notevole ridimensionamento è riuscito a donare una cifra significativa in beneficenza, rimarca una passione per i motori che in Valcavasia sembra genetica, visti i grandi personaggi che questo territorio ha potuto vantare negli anni anche nei campionati a livello nazionale.
Lo Scopel Day ricorda infatti anche il compianto Lino Vardanega, di Possagno, abilissimo e tenace rallysta, che ha trasmesso la propria passione a diversi piloti del territorio.
“Dalla prima edizione abbiamo cercato di aumentare il chilometraggio del percorso – afferma Roberto Scopel, ideatore dell’evento – e abbiamo già pensato a qualche novità per il prossimo anno. Mi auguro che sia la terza di parecchie edizioni, in modo da fare ogni anno del bene”.
Applausi, risate e un po’ di commozione sul palco durante la consegna del trofeo alla famiglia di Vardanega, alle tre figlie e ai nipotini, all’associazione Giocaconilcuore e al sindaco Valerio Favero, che verso le 15, dopo aver lavorato tra i volontari, si è messo la fascia per il momento istituzionale.
“Quest’anno ci siamo tutti assieme, con la voglia di donare agli altri. Grazie a Roberto Scopel e a suo fratello Andrea, a tutto lo staff e alle associazioni, che hanno reso possibile questa bellissima giornata”.
Tra i presenti c’era anche Damiano Toniolo, il ragazzo che aveva donato a Luca Zaia le celebri uova durante la diretta giornaliera, accompagnato dalla sua famiglia: il giovanissimo Damiano ha pubblicato un libro, che propone per devolverne il ricavato ad associazioni come Giocaconilcuore.
Unica nota negativa è stato il temporale delle 16, che ha ridotto il pubblico e messo a dura prova i piloti che sono comunque riusciti ad accontentare partecipanti e spettatori con sgommate e testacoda.
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