Hanno dato fuoco a un tabellone di plastica posto sulla facciata della chiesetta di Santa Giustina, poco più a sud del colmello di Cunial a Possagno, poi sono fuggiti: un atto vandalico che ha fatto infuriare la comunità che vive nei dintorni e l’amministrazione comunale, che ha denunciato il fatto alle autorità.
“Il gesto ignobile fatto da queste persone ha offeso tutta la nostra comunità – scrivono dal Municipio – quel luogo oltre ad essere un sito di culto e di fede è un simbolo del nostro paese, per il quale pretendiamo rispetto, la mancanza di senso civico è una piaga della nostra società”.
“È stata sporta denuncia contro ignoti – continuano – sarà difficile trovare i colpevoli ma faremo il possibile assieme alle forze dell’ordine perché vengano individuati”. Come spesso accade in Valcavasia, visto l’ampio numero di cittadini che si sentono custodi della propria contrada e il supporto dell’amministrazione nello stimolare questa tendenza, il sito è già stato ripristinato e riordinato, con un’operazione di pulizia che tornasse a rendere dignità alla chiesetta.
Di questo sito scrive Luigi Melchiori ne “La Valcavasia”, con un approfondimento interessante ripreso nel blog de “I Cunial”: “accanto a un campanile eretto nel 1907 sorge una antica chiesetta solitaria, dedicata a Santa Giustina. Lo slargo costituisce il valico naturale tra la zona occidentale della Valcavasia e il comune di Castelcucco. L’impianto dell’edificio appare antico, ma è difficile stabilirne l’epoca di origine sulla base della tecnica muraria”.
“Si propende da alcuni del posto a farlo risalire a tempi romani; anzi si pensa addirittura che la costruzione originaria non fosse una chiesa, ma un corpo di guardia romano, a vigilanza dell’incrocio delle due strade tra loro perpendicolari, di cui si è detto. Si va ora proponendo tutto un programma di esplorazione muraria e sotterranea, che forse potrà dire la parola definitiva in merito, poiché gli assaggi sugli intonaci interni finora eseguiti poco o nulla hanno rivelato e la ceramica reperita non risale oltre circa il secolo decimoprimo. La chiesa ha l’abside ritualmente volta ad oriente, secondo il modulo delle primitive chiese cristiane anche insigni e di quelle superstiti più antiche del Pedemonte del Grappa”.
“La tradizione comune della popolazione della zona e di tutta la Valcavasia addita nella vetusta chiesetta la più “antica parrocchia dei tre paesi di Possagno, Castelcucco e Paderno”, con “estensione dall’Astego alla Valcavasia”: formula stereotipa o quasi nella bocca degli anziani e degli originari dei luoghi, solo integrata talora dalla aggiunta del paese di Fietta, che nel Medioevo costituiva comunello autonomo, ma oramai da moltissimo tempo divenuto frazione di Paderno”.
All’atto vandalico, che non rappresenta un fenomeno nuovo, risponde una comunità coesa e decisa a prendersi cura di questi siti e a non dimenticare che dietro l’umiltà di un piccolo edificio sacro può nascondersi una storia ultrasecolare, che ci riguarda tutti.
(Foto: Comune di Possagno).
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