Svolta per il caso dell’antenna a Refrontolo, caso che aveva sollevato un certo polverone, suscitando una reazione anche da parte del vescovo di Vittorio Veneto Riccardo Battocchio, il quale aveva pronunciato il suo “no” di fronte all’installazione del pilone nel campo da calcio parrocchiale (in centro al paese).
Il Consiglio di Stato, massimo organo giurisdizionale amministrativo, ha infatti accolto la richiesta del Comune in sede cautelare, ribaltando la precedente sentenza del Tar che, al contrario, aveva dato il via libera per il prosieguo dei lavori (l’udienza di merito è fissata per il 19 marzo 2026).
Il Consiglio, nell’udienza cautelare tenutasi ieri a Roma, ha accolto l’istanza del Comune di Refrontolo sospendendo i lavori per l’installazione di un’infrastruttura di telecomunicazioni in centro paese.
La decisione cautelare supera, al momento, la precedente sentenza del Tar del Veneto, che lo scorso ottobre aveva ritenuto essersi formata un’autorizzazione per “silenzio-assenso”, come ha ricordato l’amministrazione all’interno di una nota stampa.
Stavolta, i giudici del Consiglio di Stato hanno riconosciuto “la fondatezza dei dubbi sollevati dall’amministrazione comunale, circa l’effettiva disponibilità del sito da parte della società”.
Come ha riferito l’amministrazione comunale di Refrontolo, il Consiglio di Stato ha ritenuto “prioritaria l’esigenza di mantenere integro lo stato dei luoghi, evitando trasformazioni potenzialmente irreversibili e di difficile ripristino, in attesa di una decisione definitiva”.
L’esame completo della vicenda (merito) è stato quindi rinviato all’udienza di marzo.
“Sono particolarmente soddisfatto di questa pronuncia, che conferma come il Comune abbia operato con rigore e nel pieno rispetto delle regole nel gestire la richiesta – ha affermato Mauro Canal, sindaco di Refrontolo -. Pur trattandosi di un provvedimento cautelare, rappresenta un primo, importante segnale positivo e attesta la solidità delle motivazioni che ci hanno spinto a opporci alla sentenza del Tar”.
“Nei mesi scorsi è stato significativo e apprezzabile vedere tutta la nostra comunità, rappresentata dal comitato spontaneo, dalla parrocchia e dalla Curia di Vittorio Veneto, unita e coesa in un’azione comune per la difesa del nostro paese – ha concluso -. La strada non è ancora conclusa, ma sono fiducioso che alla fine il buon senso e la volontà di tutelare Refrontolo prevarranno su logiche estranee alla nostra realtà e al nostro territorio”.
(Autore: Arianna Ceschin)
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