“Caro Molinetto”: fino al 18 settembre una mostra fotografica per raccontare quattro secoli di storia del Molinetto della Croda

A Refrontolo è stato un 1° Maggio all’insegna del ricordo e dell’omaggio al proprio passato: domenica, infatti, è stata aperta la mostra fotografica “Caro Molinetto. Quattro secoli di storia”, visibile fino al prossimo 18 settembre.

Come ha spiegato il presidente dell’associazione Molinetto della Croda, Luca Lorenzetto, si tratta di un “allestimento molto utile ai turisti che, per la prima volta, visitano il Molinetto, per conoscerne e apprezzarne meglio la storia”.

La mostra è allestita sui vari piani che costituiscono il complesso e comprende anche una rivisitazione delle stanze da letto e da giorno delle famiglie di mugnai del passato. Il tutto accompagnato da una serie di pannelli sui cenni storici del luogo, completi della traduzione in inglese e in tedesco.

Domenica, oltre ai turisti e agli atleti in transito al Molinetto, scelto come tappa di ristoro dell’evento ciclistico “Nuova Eroica Prosecco Hills” (qui l’articolo), erano presenti anche dei visitatori dall’estero, visibilmente affascinati da quel luogo che è stato raccontato anche da un filmato, proiettato con sottotitoli in inglese, tramite la voce di Pietro Lorenzon, ex sindaco di Refrontolo e storico presidente-fondatore dell’associazione Molinetto della Croda. Il nome della mostra ha ripreso il suo nome dalla poesia dialettale “Caro Molinet”, dedicata al luogo nel Natale del 1977 da Ernesto Morgan, l’ultimo mugnaio.

La galleria fotografica, infatti, ricorda le varie famiglie che si sono succedute nella gestione del mulino, ma anche la presenza tedesca e austro-ungarica durante il primo Conflitto mondiale: le truppe di soldati, infatti, avevano scelto il luogo come sede dei propri accampamenti, sia per la presenza dell’acqua, utile per la pulizia personale, che per la possibilità di produrre farina di mais, necessaria alle esigenze alimentari.

Il Molinetto, negli anni, ha subito vari cambiamenti, come testimoniano le immagini che lo raffigurano durante il passare delle stagioni e in una veste differente da quella attuale, priva della recinzione che separa le acque del Lierza dal territorio circostante.

La mostra documenta anche i passaggi importanti avvenuti nel luogo: dagli attori Laura Antonelli e Marcello Mastroianni, intenti nel 1976 nelle riprese della pellicola “Mogliamante”, dove il Molinetto viene trasformato in una locanda (fatto che non ha riscontro storico) per esigenze cinematografiche, fino alle visite del poeta Andrea Zanzotto e del critico d’arte Philippe Daverio.

Si crede che il luogo fosse frequentato fin dall’antichità, per sfruttare la potenza del flusso d’acqua presente, mentre i più antichi proprietari del Molinetto di cui si ha notizia sono stati i nobili Battaglia nel Seicento.

Tra la fine del Settecento e i primi dell’Ottocento ci lavora il mugnaio Pietro Antonio Zannoni, seguito da Simone Corbanese “Nascinben” e Anna Colomberotto alla fine dell’Ottocento. Tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento vi si stabilisce la famiglia di Pietro Morgan e Luigia Dal Vecchio, mentre ai primi del Novecento tocca prima a Sante Dal Toè e Carolina Corbanese “Nascinben” e poi a Giacomo Favero ed Emma Zanchetta.

La famiglia di mugnai più recente è stata quella dei Morgan, mentre l’ultima persona a lasciare il luogo è stata Enrica Zanardo nel 1973.

Dal 1973 il luogo rimane disabitato, per poi cadere in uno stato di abbandono, fino al primo restauro delle strutture portanti, avvenuto dal 1984 al 1986, tramite il proprietario di allora, l’imprenditore Lorenzo Giomo. Successivamente, il restauro definitivo inizia nel 1991 grazie al Comune di Refrontolo, nuovo proprietario del mulino, con l’inaugurazione dell’intervento fatto nel 1995 durante l’amministrazione di Pietro Lorenzon.

Quattro secoli di storia, pertanto, raccontati tramite una mostra fotografica che porta il visitatore a osservare il luogo con occhi diversi.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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