I danni dell’ultima perturbazione abbattutasi sul nostro territorio si stanno ancora facendo sentire: questa mattina la chiesa parrocchiale di Refrontolo è chiusa ai fedeli.
“La Santa Messa verrà celebrata nell’ex cinema parrocchiale” è il messaggio affisso nei cartelli esposti all’esterno della chiesa e della canonica.
L’ultima perturbazione ha infatti provocato ingenti danni alla copertura dell’edificio sacro e anche infiltrazioni nella canonica, da lì poco distante.
Come ha riferito il sindaco di Refrontolo Mauro Canal, a causa del danno al tetto la pioggia è entrata nella chiesa. Il primo cittadino ha quindi ringraziato i Vigili del fuoco per essere intervenuti immediatamente nella messa in sicurezza del luogo, e anche i volontari della Protezione civile impegnati nello spostare i banchi e nell’asciugare l’interno dell’edificio.
Nel frattempo l’impresa che si occuperà di porre rimedio ai danni ha recintato gli ingressi della chiesa per impedirne l’accesso ai fedeli. Al momento non è ancora noto il cronoprogramma del ritorno alla normalità.
Sempre in paese, il Molinetto della Croda è stato chiuso per precauzione ma, a tal riguardo, il primo cittadino ha ritenuto opportuno fare una precisazione, rimandando al mittente ogni segnale di allarmismo e forma di similitudine con la tragedia del 2 agosto 2014.
Proprio oggi, tra l’altro, si celebra la Messa in ricordo delle vittime e di quei tragici momenti: durante la cerimonia, a cui era presente lo stesso sindaco, è stata recitata una preghiera in ricordo delle vittime e, allo stesso tempo, monsignor Giuseppe Nadal ha colto l’occasione per invitare i presenti a non scoraggiarsi per il maltempo e le conseguenze da esso provocate.
“Quando ci si trova in zona arancione e l’area non è presidiata, come in questo caso, è normale prendere precauzioni – ha affermato Canal -. Ma vorrei sottolineare che non è scattato neppure il livello minimo di allarme dei pluviografi“.
“Capisco il desiderio di qualcuno di fare del sensazionalismo, ma siamo ben lontani dai fatti che caratterizzarono quel 2 agosto – ha proseguito -. Il luogo non è presidiato, quindi è stato giusto prendere questa precauzione, ma non si può, neppure lontanamente, fare una similitudine con quella tragedia, anche per rispetto delle vittime e di un paese che ancora soffre per quanto successo”.
“Denoto l’incoscienza di quanti, nonostante il divieto di accesso, entrino comunque nell’area del Molinetto per scattare qualche foto da far circolare sui social, e della gente che parla senza sapere” conclude Canal.
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