Risale a ieri la notizia del fermo disposto per Sergio Papa, 35enne originario di Refrontolo, ora nelle mani della giustizia in carcere a Treviso, dove è in corso il vaglio della sua posizione, per l’accertamento di quello che può essere successo lo scorso giovedì 1 marzo a Rolle di Cison di Valmarino, quando furono rinvenuti corpi senza vita di Loris Nicolasi e Annamaria Niola (nella foto scelta per l’epigrafe, quand’erano giovani).
Ma chi è Sergio Papa? Secondo la comunità di Refrontolo, Papa era una figura poco nota e che si vedeva poco in paese. Non faceva vita associazionistica, non partecipava agli appuntamenti comunitari e non era un assiduo frequentatore dei locali del paese. Secondo di quattro fratelli, la sua famiglia residente in via Giacomo Matteotti a Refrontolo era molto riservata.
Papa era un lavoratore edile ed era noto che “non navigasse in momenti belli”. Da ragazzo aveva giocato nella squadra di calcio del paese, dove il padre era stato dirigente per un certo periodo. Uno dei fratelli è noto per far parte di un gruppo musicale locale.
Una famiglia riservata e per bene è il ritratto che emerge da quanti conoscono i parenti di Papa e ancora non ci si spiega il motivo del gesto, se effettivamente la colpevolezza dovesse essere confermata.
In passato, fuori dal paese, Papa aveva già avuto problemi con la giustizia: nel 2008 sarebbe stato arrestato per una serie di scippi compiuti a Parè di Conegliano ai danni di signore anziane, azioni che avrebbe condotto per soddisfare la propria dipendenza da sostanze stupefacenti.
(La casa dei Nicolasi a Rolle di Cison)
Tuttavia sono tanti gli interrogativi che si rincorrono in questi casi: si è parlato di “motivi economici” alla base del gesto, ma cosa significa? Un prestito non riscosso o non restituito? Un lavoro edile dal compenso non riscosso o contestato perché troppo alto? Un affare condiviso andato male? Come e perché si conoscevano le vittime e il possibile carnefice?
Alcuni anni fa Sergio Papa avrebbe svolto dei piccoli lavori per la famiglia Nicolasi e avrebbe confermato agli inquirenti che li conosceva. Sui corpi senza vita dei coniugi sarebbe state trovate tracce del dna dell’assassino e potrebbe essere quest’ultima prova a scagionare o ad incolpare definitivamente il 35enne di Refrontolo.
Non si possono ancora sapere con certezza le dinamiche precise di quanto avvenuto, come non sono state rese note le motivazioni che hanno condotto al fermo proprio di Papa, avvenuto ieri a Mestre. Tanti sono gli aspetti da chiarire e che fanno pensare a come si tratti di un giallo tutt’altro che semplice, ma dai contorni piuttosto intricati.
Nel frattempo, il prossimo martedì 13 marzo si terrà il funerale di Loris Nicolasi e Annamaria Niola, alle ore 15 nel parco “ex villa Bidasio” di via Priula a Nervesa della Battaglia, paese di origine della coppia. Le salme giungeranno dall’ospedale Ca’ Foncello di Treviso e al termine della commemorazione laica verranno cremate.
I figli Eddi e Katiuscia ringraziano fin d’ora quanti prenderanno parte alla cerimonia.
(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: Onoranze funebri Piccolo).
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