Sono proseguiti anche nelle ultime ore gli accertamenti dei tecnici e della scientifica tra quanto rimasto alla Ovag Italia, l’azienda della zona industriale di Crevada andata a fuoco domenica scorsa. Si vuole indagare ed essere precisi sulle cause che hanno scatenato l’incendio, visto che gli investigatori lasciano aperte tutte le possibilità, tra cui anche che sia stato di natura dolosa.
Ipotesi, quella del dolo, che tuttavia i titolari respingono con tono molto fermo, partendo dal fatto che nessuna porta anche sul retro, era stata forzata o scassinata. Tutte sono state aperte alla fine dai Vigili del fuoco. Confermato che l’incendio è partito dagli uffici.
Gli stessi titolari hanno poi confermato di non aver mai avuto richieste. “Non abbiamo mai avuto richieste strane o liti in corso con qualche fornitore o cliente”, hanno detto. La Ovag infatti lavora per ditte primarie nella produzione di gelaterie e arredamenti con un prodotto unico che in pratica è senza concorrenza. Una ditta di classe A per le assicurazioni, e quindi al massimo della affidabilità.
Sperando che venga confermata l’accidentalità delle cause di questo incendio, per mettere fine a ogni illazione è stato assicurato che l’attività riprenderà non appena si avrà la certezza del riconoscimento dei danni che ammontano a milioni di euro.
L’incendio di domenica infatti dopo essere divampato sulla parte anteriore del fabbricato si è rapidamente propagato a tutto il capannone di produzione e magazzini dove erano ammassati quintali di carta e plexiglass, oltre ai macchinari di lavorazione del materiale plastico di grande infiammabilità.
Da martedì scorso è cessato anche ogni allarme sulla presenza nell’aria e al suolo di sostanze altamente inquinanti. La conferma da parte di Arpav e Uls che comunque hanno raccomandato ancora qualche precauzione come il lavaggio accurato di verdura e ortaggi delle pochissime abitazioni o attività presenti nel raggio di 500 metri dal luogo dell’incendio.
(Fonte: redazione Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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