Molinetto della Croda: oggi i dieci anni dalla tragedia

Una foto di repertorio dei fatti del Molinetto della Croda

Sono trascorsi dieci anni da quel 2 agosto 2014 che cambiò la vita di molte persone e di un’intera comunità.

Una data destinata a rimanere indelebile nella memoria del paese di Refrontolo, delle famiglie delle quattro persone che persero la vita e di tutti coloro che ebbero a che fare con quella che fu, a tutti gli effetti, una vera e propria tragedia.

Una data che non potrà e non dovrà essere dimenticata. Una pagina nera del nostro territorio.

Quella sera nessuno si sarebbe immaginato come si sarebbe concluso un appuntamento di convivialità, la “Festa dei Omi” (la “Festa degli Uomini”). Una serata di festa, con tanto di struttura allestita negli spazi esterni del Molinetto, per accogliere quel momento di goliardia.

Ma in un attimo tutto cambiò. La goliardia lasciò spazio allo sgomento e al dolore per quanto avvenuto: le piogge scesero copiose sul territorio e gonfiarono il torrente Lierza.

Da semplice elemento trovatosi a comporre la scenografia del Molinetto, il torrente Lierza si trasformò in un’insidia. Le sue acque spazzarono via tutto, la struttura per la festa e anche le vite di Maurizio Lot, Giannino Breda, Luciano Stella e Fabrizio Bortolin.

Una notte lunghissima, che coinvolse residenti della zona, Forze dell’Ordine, sanitari, gruppi volontari e di Protezione civile.

Sembra ieri quando la cronaca straziante di quella notte ruppe l’atmosfera placida di un agosto proiettato verso le vacanze, il relax e il tempo libero.

Da allora ogni 2 agosto il paese di Refrontolo non può che ricordare quanto avvenuto e ad ogni perturbazione sorge spontaneo, per l’opinione pubblica, rivolgere l’attenzione allo stato del Molinetto, nonostante la sistemazione lì di un impianto di pluviografi, pronti a segnalare un aumento improvviso del livello d’acqua del torrente.

Ci furono anche degli strascichi giudiziari per quella vicenda, che si protrassero per anni, concludendosi con l’assoluzione degli imputati.

Oggi il paese di Refrontolo si trova, suo malgrado, a dover riaprire una ferita, cicatrizzata ma mai guarita, per ricordare una pagina dolorosa della propria storia.

E lo farà anche domenica, proprio negli spazi esterni del Molinetto della Croda, dove alle 10 verrà celebrata la Santa Messa, in memoria delle quattro vittime della tragedia. Lì si svolgerà anche un raduno di Vespe, organizzato dagli amici di Fabrizio Bortolin.

Nel corso del consiglio comunale di mercoledì, il sindaco Canal ha invitato i presenti a partecipare domenica alla cerimonia, “per un momento di comunità”: “In tanti ci tengono a questo momento di ricordo, pur non essendo piacevole”, le sue parole.

(Autore: Arianna Ceschin)
(Foto: archivio Qdpnews.it)
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