L’ordinanza che vieta l’accensione del tradizionale Panevin la sera precedente all’Epifania è stata emessa anche dai Comuni di San Pietro di Feletto e Refrontolo.
Nel primo caso il sindaco Maria Assunta Rizzo aveva pregato la cittadinanza di “prestare molta attenzione, di evitare situazioni di assembramenti e, quindi, di contagio” in occasione del messaggio di auguri diffuso la Vigilia di Natale, tramite il canale di comunicazione via Whatsapp “San Pietro di Feletto Informa”.
“Il nostro Comune è attualmente uno dei più colpiti della provincia di Treviso – si legge nel messaggio del primo cittadino – Infatti i casi di positività sono moltissimi e rasentano le cifre che vi erano nel 2020, a pandemia iniziata”.
Un aumento dei casi che sta in generale progredendo nell’ultimo periodo, come aveva affermato la stessa azienda sanitaria Ulss 2 Marca trevigiana in diverse occasioni, anche a causa del diffondersi della variante Omicron.
L’ordinanza a San Pietro di Feletto, che reca la data di lunedì 27 dicembre, quindi, vieta fino al 31 gennaio 2022 qualsiasi forma di Panevin e di festeggiamento tradizionale, sia esso in area pubblica o privata, per evitare eventuali episodi di assembramento.
Come si legge nel testo dell’ordinanza, “il servizio di Polizia locale e gli altri agenti della Forza pubblica sono incaricati della verifica del rispetto della presente ordinanza”.
Stesso scenario anche nel Comune di Refrontolo, dove ci sarà solamente una forma di accensione simbolica, a ricordo di quella che da generazioni era sempre stata una tradizione molto attesa.
“Ho fatto l’ordinanza che vieta i Panevin, consentendo alla Pro loco l’accensione simbolica di un solo fuoco di modesta entità, tipo un braciere, alla presenza di una decina di persone al massimo, in rappresentanza dell’intera comunità – ha spiegato Mauro Canal, sindaco di Refrontolo – Tra l’altro, leggendo il ‘decreto festività’ del Governo, i Panevin sono assimilabili a quelle che il decreto stesso definisce come ‘feste, comunque denominate… che implichino assembramenti in spazi aperti’ e, pertanto, fino al 31 gennaio sarebbero di per sé vietati”.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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