Refrontolo, la tragedia del Molinetto una spada di Damocle. Il sindaco Canal: “Lasciamoci tutto alle spalle”

Spero che la comunità si lasci alle spalle il caso del Molinetto della Croda (nella foto)“: a Refrontolo è stato questo l’augurio accorato del sindaco Mauro Canal per il 2020. Con il nuovo anno oltre al momento dei bilanci è anche quello dei buoni propositi.

E tra questi Mauro Canal, sindaco di Refrontolo dalla scorsa primavera, parla con chiarezza di ciò che è stato e di quanto si aspetta nei prossimi mesi.

“Per quanto riguarda il 2019 devo dire che il bilancio è positivo – esordisce Canal – Abbiamo infatti preso in mano quella che è la macchina amministrativa, per portare avanti un vero e proprio lavoro di progettazione, ovvero la prima fase del nostro percorso”.

“La seconda fase consisterà nella ricerca di contributi, mentre la terza riguarderà la realizzazione di quanto progettato”, conclude il sindaco di Refrontolo.

Per il nuovo anno l’augurio di Canal è indirizzato non soltanto alla vita amministrativa che lo attenderà con la sua giunta, ma anche all’intera comunità refrontolese: “Ciò che desidero per il 2020 e per il futuro è che tutti noi abbiamo la forza di perseguire e portare a termine la linea prefissataci a inizio mandato”.

Spero che la comunità di Refrontolo possa lasciarsi alle spalle il caso del Molinetto della Croda, divenuto ormai una spada di Damocle – aggiunge il sindaco – È tutt’ora in corso un processo civile, per il quale auspico una veloce risoluzione”.

È una ferita ancora non rimarginata il dramma avvenuto la sera del 2 agosto 2014, quando l’esondazione del torrente Lierza aveva fatto perdere la vita a Fabrizio Bertolin, Giannino Breda, Maurizio Lot e Luciano Stella, i quali si trovavano nell’area del Molinetto per la tradizionale “festa degli omi”. Un caso doloroso a cui è seguita una vicenda processuale non ancora conclusa a distanza di più di cinque anni.

(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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