La solidarietà va in mostra: le cartoline solidali realizzate in Cansiglio e vendute nei vari esercizi commerciali di Refrontolo, a sostegno dei territori del Bellunese colpiti lo scorso autunno dal maltempo, sono diventate protagoniste di una mostra, inaugurata lo scorso sabato 30 marzo nello splendido Molinetto della Croda, gestito dall’omonima associazione.
Autore degli scatti è Nicola Callegher (nella foto), 23enne refrontolese animato dalla passione per la fotografia tanto che, dopo il diploma superiore, ha scelto di frequentare l’Istituto di fotografia e arti visive a Padova, dove lo scorso maggio ha conseguito un titolo post diploma.
Le immagini immortalate per il progetto solidale pro Belluno – dove riecheggia il messaggio della maestosità della natura e del suo rapporto con la sfera umana – sono diventate parte di un percorso artistico-sensoriale, arricchito da lavori iniziati durante il periodo della scuola e approfonditi in un secondo tempo.
Il nudo in natura è il tema della rassegna fotografica, esplorata secondo diverse prospettive: l’uomo protagonista dello scatto, spesso in posizione fetale, si ritrova in mezzo a paesaggi innevati, attraversati da una sottile coltre di nebbia o caratterizzati da un’esplosione di verde.
Il tutto accompagnato da allestimenti in grado di ricreare l’atmosfera boschiva delle nostre montagne grazie, ad esempio, alla presenza di tronchi di legno – recuperati dalle zone stesse del maltempo e con i segni visibili di quanto avvenuto – e di aghi di pino o piccoli rametti distribuiti sulla pavimentazione.
“Il percorso ha preso forma man mano che proseguivo con i miei lavori. – ha spiegato Nicola Callegher – Gli scatti per le cartoline, ad esempio, li ho realizzati appena due giorni dopo il passaggio del maltempo”.
Ogni immagine risulta accompagnata da una didascalia, che riporta termini come “consolazione”, “vergogna”, “pentimento” e “disperazione”, ben lontani però dal definire in maniera circoscritta quanto viene rappresentato.
“Ai visitatori della mostra ho voluto dare una sorta di input su quanto vedono, ma questa vuole essere anche l’occasione per offrire alle persone l’opportunità di immergersi nelle fotografie e dar loro una personale definizione. – ha spiegato il giovane refrontolese – Fare della fotografia non significa semplicemente fare un click”.
Persino il titolo della mostra – “Radici” – non pare essere stato scelto a caso, secondo quanto raccontato da Callegher: “Sicuramente sta a significare il rapporto indissolubile tra uomo e natura, un legame del quale ci stiamo sempre di più rendendo conto e tutto è stato pensato in direzione di questo messaggio. Gli allestimenti stessi, ad esempio, servono a valorizzare le foto e non certo a portar via spazio agli scatti”.
Il risultato, visibile al Molinetto della Croda fino al 28 aprile, è frutto di quasi un anno di lavoro. La mostra – curata dall’associazione Lyra e patrocinata dal Comune di Refrontolo – diviene quindi il simbolo della passione personale di un giovanissimo fotografo il quale, nel momento del bisogno, ha saputo mettere i propri interessi al servizio della comunità.
(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it ® riproduzione riservata).
#Qdpnews.it