Anche il Molinetto della Croda, da sempre definito un gioiello della zona di Refrontolo, ha riaperto le proprie porte ai visitatori, riuscendo ad attirare un certo livello di presenze, nonostante la pandemia in corso.
Una riapertura avvenuta in sordina, durante l’ultima domenica di maggio, per approfittare del ponte del 2 giugno, come ha riferito Luca Lorenzetto, presidente dell’associazione Molinetto della Croda.
“Volutamente non abbiamo fatto pubblicità per la riapertura – ha spiegato – ma nonostante ciò, posso dire che abbiamo avuto un volume di presenze quasi come quello del periodo pre Covid, ma non abbiamo programmato delle nuove iniziative“.
Lorenzetto ha sottolineato come i visitatori abbiano l’opportunità di ripercorrere la storia del Molinetto, grazie al percorso fotografico “Caro Molinetto”, allestito all’esterno dell’edificio: “Aiuta ad assaporare la storia del luogo e al visitatore consente di avere un’informazione visiva del Molinetto“.
Questa mostra sarà disponibile fino all’apertura della Mostra dei presepi, che il gruppo si augura di poter fare, considerato che l’anno scorso il tradizionale scenario della Natività era stato sostituito da un presepe esterno, alla luce della situazione sanitaria in atto.
“Non sappiamo ancora se quest’anno si potrà fare la Mostra dei presepi e l’anno scorso abbiamo preferito fare un allestimento esterno, per non rinunciare del tutto al presepe che è ormai una tradizione in questi 26 anni di attività – ha specificato Luca Lorenzetto – Andiamo avanti e viviamo alla giornata fino a quando continua così”.
Nel frattempo si avvicina un triste anniversario per Refrontolo e per l’area del Molinetto: era il 2 agosto 2014 quando la piena del Lierza provocò il decesso di Maurizio Lot, Giannino Breda, Luciano Stella e Fabrizio Bortolin.
“Dispiace ancora molto per una perdita che ha creato davvero molta sofferenza e non siamo indifferenti a quanto avvenuto – ha dichiarato Lorenzetto – Nel pieno rispetto del dolore delle famiglie, penso anche che il Molinetto sia un luogo di vita e che non debba essere associato alla tragedia“.
“Siamo anche vicini alla Pro loco di Refrontolo, anche per quello che è successo dopo – ha concluso – ed esprimiamo la massima collaborazione, in quanto la Pro loco stessa ha aiutato la nascita della nostra associazione, mettendo a disposizione parte del capitale iniziale”.
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