Aumentano i costi per l’energia elettrica, il Comune spegne le prime luci. Sandrin: “I nostri impianti non ci permettono di chiuderne una sì e una no”

Dopo Vittorio Veneto, anche il Comune di Revine Lago ha optato per un taglio dell’illuminazione pubblica per contenere i costi della bolletta energetica. Le prospettive per il 2022 sono di dover pagare almeno tre volte tanto i 45mila euro spesi nel 2021.

In occasione dell’iniziativa “M’illumino di meno”, l’amministrazione comunale ha dato avvio all’operazione di risparmio energetico. “Dalla sera dell’11 marzo – fa il punto il vicesindaco Thomas Sandrin – abbiamo spento le luci della passerella pedonale sopraelevata all’incassero al confine tra Revine e Longhere, quelle dell’area verde di Santa Maria, quelle della piazza di Revine mantenendo però l’illuminazione della provinciale e qualche altra luce. Purtroppo i nostri impianti non ci permettono di spegnere una luce sì e una no, per cui dovremmo spegnere intere vie. Spegnendo tutte le luci, però, ci sono valutazioni da fare in ordine alla sicurezza. Vaglieremo con i tecnici altre azioni per provare a contenere i costi”.

L’illuminazione pubblica del comune di Revine Lago conta 800 punti luce. “Spegnerne la metà – conclude Sandrin – è molto difficile per questioni legate agli impianti. L’azione al momento è più un segno che un intervento significativo di contenimento dei costi“.

Le prime luci spente, come ha spiegato l’amministrazione comunale, vogliono anche essere “un segno di disagio, dissenso e protesta a questo incessante aumento dei costi delle fonti energetiche”.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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