Salendo dalla strada provinciale “dei Laghi” verso Pian de le Femene, un odore penetrante di putrefazione cresceva sempre di più: c’era una discarica a cielo aperto di carcasse animali in una delle fosse della montagna. Dopo le indagini minuziose effettuate dai Carabinieri forestali del nucleo di Vittorio Veneto, sono state identificate i quattro autori di tale scempio, costato loro 21 mila euro in sanzioni.
Un’attività minuziosa, durata mesi, in un sito tenuto sotto controllo da anni a cicli regolari, dai Carabinieri Forestali vittoriesi. Lo scorso dicembre, servendosi di apparecchiature speciali, i militari dell’Arma hanno trovato chi stava smaltendo carcasse di diversi tipi (bovini, selvaggina, materiale da macello, sacchetti di carne e anche plastica) in un luogo difficile da raggiungere e pericolosamente vicino a un corso d’acqua che scende a valle.
“Per mesi questi soggetti hanno continuato ad abbandonare i resti, convinti che non sarebbero mai stati beccati – spiega il sindaco Massimo Magagnin -. Rimango rammaricato dell’inciviltà di queste persone. Non è possibile prendere un gravone di una montagna e usarlo come discarica di qualsiasi tipo, a maggior ragione di resti di bestiame.
“Ringrazio il corpo dei Carabinieri Forestali di Vittorio Veneto per il loro operato. Grazie al loro lavoro e alle indagini certosine siamo già riusciti a identificare quattro soggetti. Anche se sembra che nessuno veda, si lasciano delle tracce. Si può essere monitorati senza saperlo e le sanzioni pesanti arrivano. Ringrazio anche i cittadini che me lo hanno segnalato”.
Non sono una novità i ritrovamenti di questo tipo nei nostri Comuni. Non ci sono centri comunali appositi dove si raccolgono i resti; gli allevatori devono comunicare la morte dell’animale all’autorità competente, pagare le spese per la rimozione delle carcasse e la loro distruzione in impianti di incenerimento o trasformazione, per non rischiare il diffondersi delle malattie dell’animale, ad un costo che si aggira attorno ai 400 euro. Un problema per chi ha animali domestici e allevamenti “a nero” o non vuole pagare una tassa.
Tanti gli smaltimenti di rifiuti che in questo periodo vengono trovati, soprattutto di animali. Negli ultimi giorni, altre immagini di ritrovamenti sono state caricate sul web. Nel gruppo Facebook “Sei di Tarzo” sono stati infatti pubblicati degli scatti in cui si notano diversi rifiuti, tra i quali i resti di una pecora. “Passeggiando oggi, nella strada che dalla ex Saila porta alle Case rosse, trovo questa schifezza – scrive un cittadino -. Dentro il sacco nero trovo pelle e interno di un animale”.
(Foto: per gentile concessione di Massimo Magagnin e Facebook).
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