Mancano ormai pochi giorni a domenica 4 marzo, quando gli italiani si recheranno alle urne per l’elezione del Parlamento. I riti tipici di ogni appuntamento elettorale si sono ripetuti, dai comizi dei candidati al montaggio dei grandi pannelli usati per esporre i cartelloni dei candidati. Nella Vallata del Soligo, sono comparsi già da un po’ in tutti i paesi, anche se risultano quasi tutti ancora vuoti.
A Lago gli stessi pannelli sono finiti sotto processo. Posizionati in pieno centro, in Via Marconi, lungo la Strada Provinciale 35 che unisce Revine Lago a Vittorio Veneto, oscurano completamente le attività produttive. Un bar, un negozio di alimentari e una macelleria che in questo mese hanno dovuto fare i conti con questa imprevista seccatura.
L’opposizione non ci sta e tramite Battista Zardet, ex sindaco ed ora capogruppo di minoranza di Progetto Revine Lago, si esprime così: “Anche Lago ha il suo muro. Non stiamo parlando del muro di Trump, né tantomeno dell’altrettanto noto muro di Berlino, si tratta di una parete metallica che va ad ‘avvalorare’ la bellezza del centro della frazione di Lago. Una parete e Metallica che dona lustro al nostro Comune, purtroppo però non si tratta di una opera d’arte”.
Chiara la vena ironica di Zardet, che poi pone alcune domande all’amministrazione in carica: “Perché a Lago i cartelloni sono stati posizionati in quel modo? Le attività produttive hanno subito un danno oggettivo, che le risarcirà?”. Il consigliere chiude con un altro quesito: “Perché a Revine si è scelta una collocazione decentrata, mentre a Lago non si è usato lo stesso sistema?”.
(Fonte: Giancarlo De Luca © Qdpnews.it).
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