Riceviamo dal vice sindaco di Tarzo, Doris Carlet (nella foto), in merito alla questione cave nella Vallata del Soligo, e pubblichiamo:
In seguito agli articoli apparsi sui giornali nei giorni scorsi nei quali sono stata citata in maniera inappropriata, ritengo utile precisare quanto segue.
In sede di Seconda Commissione, preposta alla definizione della norma in materia di cave, come Comune abbiamo proposto che venisse inserito, in maniera esplicita, il divieto di cava in sotterraneo, che non è citato. Poiché nel passato ci sono state richieste di apertura di tale tipo di cave ed alcuni cavatori sono titolari di diritti di sottosuolo, la nostra comunità si sente molto più sicura se tutelata da una buona legge.
Purtroppo la legge, su questo punto è carente perchè si basa su vincoli ambientali dettati da uno strumento urbanistico (Piano d’Area delle Prealpi Trevigiane) che è stato contestato a più riprese dai sindaci della Vallata dopo che, in fase di approvazione regionale, ha subito la cancellazione proprio del divieto di cave in sotterraneo.
Non è velleità ma cronaca affermare che su questo punto i Comuni della Vallata sono concordi, tant’è che si sono espressi con osservazioni, presentate in modo unitario alla Regione, in occasione della redazione del Piano Cave Regionale, già nel 2004 e nel 2013.
In sede di incontro tra amministratori, abbiamo concordato con l’assessore Bottacin che non era necessario proporre una nuova osservazione unitaria poiché la Seconda Commissione regionale ha già raccolto l’osservazione presentata dal Comune in sede di audizione ed era inutile produrre un doppione. Dopo 15 anni di insistenza e di mancate risposte, confido che, in questa occasione, la richiesta di divieto venga finalmente recepita da un assessore che ha dimostrato una diversa sensibilità al territorio.
Sul fronte del Piano d’Area delle Prealpi Trevigiane, adottato e mai approvato, il Comune si farà parte attiva, (dopo il voto, per evitare strumentalizzazioni) con gli organi della Regione perché diano seguito alla delibera della giunta regionale 17/CR del 7 marzo 2008 che disponeva l’inserimento all’ordine del giorno del successivo consiglio regionale, il Piano d’Area delle Prealpi Trevigiane, per la “formalizzazione definitiva del provvedimento”. Da allora sono trascorsi 10 anni, si sono rinnovate le legislature ma quel consiglio non è mai stato convocato.
Doris Carlet
Vice sindaco di Tarzo